Fornace Curti

La Fornace Curti: “Artigiani del cotto dal 1400 in Milano”, è un piccolo borgo, composto di un insieme di edifici costruiti in epoche diverse, ma in armonia tra loro. Ci sono i cortili, i capannoni dove si preparano i pani d’argilla, altri dove si custodiscono le forme antiche, i laboratori per la stampatura dei vasi, per l’essiccatura degli smalti e le decorazioni, i forni, numerosi depositi per i vasi, lo spazio per la vendita dei prodotti. Molti artisti e fotografi d’arte sono passati dalla Fornace Curti per cuocere le loro opere e alcuni hanno i loro studi dentro la fabbrica, dove lavorano al tornio con gli operai. 
Nel XV secolo la fornace era situata alle colonne di San Lorenzo, in quella sede produsse i cotti delle formelle e dei mattoni sagomati per il cantiere dell'ospedale Maggiore (Ca' Granda) voluto da Bianca Maria Visconti moglie del Duca di Milano Francesco Sforza; risalgono a quel periodo anche le creazioni delle formelle e i fregi della Certosa di Pavia. 
Negli anni la Fornace ha prodotto e ristrutturato i cotti per l'abbazia di Morimondo e di Chiaravalle, Santa Maria delle Grazie, l'Arcivescovado, il teatro Fossati, il cimitero di Pavia, la cattedrale di Zeme Lomellina, San Marco e il Duomo di Monza. Nel XVIII secolo la Fornace si spostò a Ripa di Porta Ticinese, poi nel XIX secolo si trasferì alla Conchetta sul Naviglio Pavese. Risale ai primi del Novecento, il trasferimento nella sede attuale. 
Via S. G. Cottolengo, 40 (entrata via Tobagi, 8)

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