In India nel
distretto dello zucchero il 36% delle lavoratrici è senza utero
Per questo post ho tratto le notizie da un articolo che mi ha fatto rabbrividire è del quotidiano la Repubblica del 19
maggio 2022.
Ogni anno, per sei mesi, nella città di Beed, nel
Maharashtra (centro-ovest), si raccoglie la canna da zucchero, un'attività che
impiega oltre un milione di lavoratori, di cui la metà sono donne. Durante i
sei mesi del raccolto vivono in tende installate senza acqua corrente né luce. Sveglia
alle 3 di notte, oltre 10 ore di lavoro e un solo giorno di
riposo al mese. Il 36 per cento delle lavoratrici agricole è senza utero
dopo aver subito un intervento di ablazione totale. Il calvario di queste donne
è stato documentato in un reportage dell'emittente France Tèlèvisions diffuso
nel programma Envoyé spécial. Generalmente sono reclutate e controllate dai mukadam che suggeriscono
alle ragazze e alle donne di procedere ad
un intervento che definiscono banale quale l'isterectomia
totale, con ablazione delle ovaie, per eliminare dolori mestruali e i problemi
legati al parto. Per i mukadam le donne che
non tolgono l'utero rappresentano un problema, sono meno produttive e se hanno
un cancro, non servono più a nulla. I medici della regione che eseguono
l'operazione argomentano che così facendo evitano di sviluppare un tumore. Spesso
queste poverette devono cedere alle pressioni dei mukadam per lavorare e
contribuire al mantenimento della famiglia.
Terribile ma è cosi
RispondiEliminaNon solo in India, in tutto il mondo esistono ancora persone schiavizzate nei vari settori della produzione e non solo in agricoltura. Le istituzioni che cosa fanno per stroncare questi abomini?
EliminaCiao Carmine buona giornata
enrico
Noi non abbiamo idea delle sofferenze che vivono le persone in molte parti del mondo, quante atrocità. Mah!
RispondiEliminasinforosa
Cara Sinforosa è inconcepibile si possano schiavizzare, torturare, umiliare delle persone solo per egoismo e per fare soldi. A cosa servono le leggi se non proteggono chi cerca un lavoro per assicurare un pezzo di pane per se e i suoi figli?
EliminaBuona giornata, un abbraccio
enrico
Che poi già la sveglia alle 3 di notte e dieci ore di lavoro sotto il sole ce l'abbiamo relativamente vicino, tipo in Puglia. Tutto per la nostra insalatina salutare.
RispondiEliminaIn India si chiamano mukadam, in Italia li chiamano ”caporali” anche qui i braccianti sono schiavizzati, turni massacranti per pochi spiccioli baracche fatiscenti...
EliminaIl caporalato non pretendere che i lavoratori si taglino le balle per essere più leggeri,…ma poco ci manca.
Ciao Franco buona giornata.
enrico
Ci sono pratiche abominevoli, viviamo davvero in un mondo orribile. E dei diritti di queste donne chi si fa carico? Nessuno, conta solo il profitto e il desiderio incontrollabile degli uomini di schiavizzare altri uomini. Siamo circondati dall’orrore. Ciao, Enrico.
RispondiEliminaC’erano gli schiavi nell’impero romano… nelle piantagioni di cotone...eccetera, sono passati secoli ma poco è cambiato si continua a schiavizzare povere persone costrette a subire angherie per poter mangiare mentre gli aguzzini arricchiscono
RispondiEliminaBuona giornata cara Caterina, un abbraccio.
enrico
Trovo questo comportamento disumano. Oltre a rovinare per sempre la vita di una donna, l'operazione viene eseguita con l'inganno e il ricatto. L'asportazione dell'utero e delle ovaie oltre a rendere la donna sterile, fa scattare la menopausa chirurgica e non naturale che comporta tante conseguenze. Sono veramente disgustata.
RispondiEliminaOltre ai problemi noti legati a questi interventi, immagino non manchino anche casi di complicanze dovute ad un intervento che non è di lieve entità. Com'è possibile ci siano dottori disposti a simili nefandezze?
EliminaCiao cara Angela, buona giornata, un abbraccio
enrico
Una cosa disumana e terribile !!!
RispondiEliminaCara Mirtillo questo è un obbrobrio che probabilmente resta impunito perché coinvolge persone povere che si sacrificano per avere un pezzo di pane per sfamare la famiglia.
EliminaBuona giornata, un abbraccio
enrico
Orrendo, mi si è stretto il cuore a leggere il tuo post.
RispondiEliminaSono mostruosità imposte da menti tarate che dovrebbero essere internate.
RispondiEliminaCiao cara Mariella buona giornata, un abbraccio
enrico
Cavolo, sono sconvolta e disgustata.
RispondiEliminaGrazie di averne scritto. Ciao Enrico.
Ho provato le stesse sensazioni leggendo la Repubblica.
RispondiEliminaBuona domenica cara Pia, un abbraccio
enrico