Monastero San Juan de la Peña –Spagna-
Situato sul Camino de Santiago de Compostela, il monastero è il più antico della regione Aragonese, la parte più antica risale al 920 ed è stato abitato dai monaci fino alla costruzione del monastero nuovo, resosi necessario dopo un incendio che nel 1675 compromise la struttura del vecchio edificio. Il monastero fu abbandonato nel 1835 e rimase solo la chiesa che era stata consacrata nel 1094. Nel 2007 è stato aperto un museo che ha un pavimento di vetro attraverso il quale si vede il luogo dove visse San Juan de la Peña. Il monastero ha un’architettura molto particolare è, infatti, incastonato nella roccia ed ha un chiostro romanico con arcate sui due lati. Le sculture sui capitelli risalenti al 1000/1200 riproducono eventi biblici. Il pantheon contiene le tombe dei primi re di Aragona e Navarra.
La leggenda:
Un giovane di Saragozza di nome Voto, stava cacciando un cervo che fuggendo cadde in un burrone. Voto non riuscì a frenare la corsa del suo cavallo e anche lui precipitò nel dirupo. Voto mentre cadeva, pregò San Giovanni Battista perché accorresse in suo aiuto e miracolosamente lui e il suo cavallo atterrarono, senza farsi male, davanti ad una caverna dove c’era l’eremita Juan de Atarés. Scosso dall'evento Voto tornato a Saragozza vendette i suoi beni, fondò il monastero dedicato a San Juan (San Giovanni) e divenne un eremita.
Altra leggenda: qui fu custodito il Santo Graal.
Secondo alcuni documenti la santa reliquia sarebbe stata portata nella chiesa da certi signori della Catalogna. Nel 1399 il calice fu ceduto a re Martino I, sovrano di Aragona che lo portò a Saragozza. I monaci ottennero in cambio una copia della coppa e due casse di monete d'oro. La coppa fu infine posta per volontà dei monarchi aragonesi nella cattedrale di Valencia, dove ancora oggi è conservata e onorata come il vero Graal. La copia del presunto Graal che si trovava a San Juan de la Peña fu distrutta da un incendio, quella che si vede ora è una copia della copia
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