saluto

venerdì 29 ottobre 2010

Nuestra Señora de Guadalupe


Nostra Signora di Guadalupe
Juan Diego il 9 dicembre 1531 vide una signora, che affermò di essere la Vergine Maria e gli disse di riferire al Vescovo che in quel luogo doveva essere edificata una chiesa in suo onore. L’indio che si trovava nei pressi di Città del Messico vicino alla collina di Tepeyak, andò dal Vescovo e riferì ciò che gli era stato detto ma non fu creduto. La Signora il giorno seguente comparve nuovamente a Juan e ripropose ciò che gli aveva precedentemente detto. L'indio tornò dal Vescovo che questa volta credette alle sue parole, ma chiese un segno che dimostrasse che la Signora fosse veramente la Vergine Maria. Quando la Signora riapparve, Juan le riferì le parole del vescovo, e la Signora gli disse che il giorno seguente lo avrebbe accontentato. La mattina del 12 dicembre, Juan stava andando a Città del Messico per cercare un sacerdote che amministrasse i sacramenti a suo zio morente e gli apparve nuovamente la Signora che dopo averlo scusato per non essere andato all’incontro del giorno prima, gli disse che suo zio sarebbe guarito (cosa che avvenne realmente in quello stesso istante). La Signora disse quindi all’indio di salire sulla collina dove avrebbe trovato rose fresche di Castiglia. Nonostante il clima rigido dell'inverno Juan Diego trovò nel posto indicato le rose, le raccolse e le mise nel suo mantello (tilma) e le portò al Vescovo. Quando davanti al prelato aprì il mantello, le rose caddero ma sulla tilma era rimasta impressa un'immagine di 143 cm. della Vergine, di carnagione un po' scura, che il popolo messicano affettuosamente chiama Virgen Morena o Morenita.
Il Vescovo collocò l'immagine della Madonna nella chiesa e fece edificare un eremo nel luogo delle apparizioni, Oggi in quel sito sorge una stupenda basilica, nella quale è conservata la Sacra Immagine. Sono trascorsi quasi 500 anni, per quasi un secolo, la tilma è stata esposta ai fedeli senza nessuna protezione, il tempo, la polvere, gli insetti, l’umidità avrebbero dovuto distruggerla ma l'immagine della Madonna rimasta impressa sul mantello dell'indio Juan Diego è ancora intatta. La tilma è costituita da due teli di ayate, un ruvido tessuto di fibre d'agave, usato dagli indios per coprirsi. Le due parti sono unite da un filo molto sottile. Nel corso dei secoli alcuni studiosi e pittori l'hanno analizzata ed hanno detto, che la tela non ha subito trattamenti particolari, non si spiega l'origine dei colori e come l'immagine possa essere stata impressa. Altro fatto strano, negli occhi della Vergine si vedono figure umane. Nel 1979 l'ingegnere peruviano José Aste Tonsmann, esperto di elaborazione elettronica ha ingrandito le iridi degli occhi fino a 2500 volte e rendendo il più possibile nitide le immagini in esse contenute ha visto che negli occhi della Vergine, è riflessa l'intera scena di Juan Diego che apre la sua tilma davanti al vescovo Juan de Zumárraga e agli altri testimoni del miracolo. Altro particolare degno di nota è che le stelle che appaiono sul manto della Madonna corrispondono alle costellazioni del cielo del solstizio d'inverno delle apparizioni.
Molti miracoli e guarigioni sono stati attribuiti alla Vergine di Guadalupe. Si stima che ogni anno tra i 18 ei 20 milioni di fedeli vadano in pellegrinaggio alla sua Basilica che è stata visitata anche da moltissimi Papi. Sua Santità Giovanni Paolo II visitò la basilica quattro volte: 1979, 1990, 1999 e 2002. Nella sua terza visita al santuario, consacrò la Vergine di Guadalupe patrona dell'intero continente delle Americhe e la data del 12 dicembre festa liturgica per venerarla.


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