*1859 Gli Stati Italiani nel 1859 prima dell'unificazione: in arancio il Regno di Sardegna, in giallo il Regno delle Due Sicilie, in rosso lo Stato Pontificio, in blu il Regno del Lombardo-Veneto e in verde il Granducato di Toscana e i Ducati di Parma e Piacenza e di Modena e Reggio.
*1860
Il Regno di Sardegna (in arancio) nel 1860 dopo l'annessione della Lombardia, del Granducato di Toscana, dei Ducati emiliani e della Romagna pontificia.
*1861
Il Regno d'Italia nel 1861 dopo la spedizione dei Mille
Salve. Sono capitato qui per caso. Mi chiamo Lorenzo, sono un antropologo culturale ma mi interesso anche di storia siciliana e di come essa viene narrata alla popolazione e come quest'ultima la concepisca di conseguenza.
RispondiEliminaNel 1848, se non per pochi giorni, la cartina non è quella che lei ha mostrato: la Sicilia, infatti, dichiarò l'indipendenza da Napoli ricostituendo per 18 mesi il Regno indipendente di Sicilia. Bazzecole? Non proprio, dato che quella rivoluzione ebbe un significato enorme dal punto di vista storico: infatti, dopo tale insurrezione e la scrittura della Costituzione Siciliana, anche gli altri Stati italiani videro entrare in vigore al proprio interno una Costituzione. Quella in Sicilia fu la rivoluzione che ufficialmente è riconosciuta come la prima del Risorgimento italiano (sebbene perfino i libri di storia si dimentichino di narrarne le vicende... o anche solo di farne cenno), ma ciò è sostanzialmente errato, dato che l'unica volontà del governo rivoluzionario siciliano era quello di instaurare una confederazione di Stati indipendenti italiani, non un'unione tra entità politico-territoriali anche molto antiche, come la Sicilia appunto. Testimone ne è l'Art. 2 della stessa Costituzione Siciliana, il quale recita: «La Sicilia sarà sempre Stato indipendente. Il Re dei siciliani non potrà regnare o governare su verun altro paese. Ciò avvenendo sarà decaduto ‘ipso facto’. La sola
accettazione di un altro principato o governo lo farà anche incorrere ‘ipso facto’ nella
decadenza».
Che unità, dunque, volevano i Siciliani? Quella che poi avvenne e per la quale si sono susseguite guerre, sterminii di massa, dittature, mafia ed emigrazione? Cosa, dunque, dovrebbe essere festeggiato, in questo 150° anniversario? Piuttosto, sarebbe opportuno ricordare (questo sì) tutto ciò che questa unità ha causato a terre come la nostra Sicilia, per la quale c'è ben poco da festeggiare.
Per lasciarle un mio link, questo è il mio blog personale: http://laurentius.ilcannocchiale.it
Cordialmente. L.