L’elefante di Catania
L’elefante è il simbolo ufficiale della città dal 1923. Un’antica leggenda racconta che quando l’uomo s’insediò per la prima volta in questa zona, tutti gli animali feroci e pericolosi furono messi in fuga da un elefante, al quale i catanesi, in segno di ringraziamento, eressero una statua, che chiamarono "Liotru", che è una deformazione dialettale del nome di Elidoro, un dotto catanese dell’VIII secolo, che fu fatto bruciare vivo nel 778 dal vescovo di Catania san Leone II il Taumaturgo. L’accusa fu che Elidoro, non essendo riuscito a diventare vescovo della città, disturbava le funzioni sacre con varie magie, tra le quali anche quella di far camminare l’elefante di pietra. Diverse ipotesi sono state fatte dagli studiosi per spiegare l’origine e il significato della statua di pietra, che si trova in Piazza Duomo, nella sistemazione datale dal Vaccarini nel 1736. Un’ipotesi è quella dello storico Pietro Carrera da Militello (1571-1647), che nel suo libro Memorie Historiche della città di Catania, lo spiegò come simbolo di una vittoria militare riportata dai catanesi sui libici. L’ipotesi più attendibile è però quella espressa dal geografo arabo Idrisi nel XII secolo, secondo il quale l’elefante di Catania è una statua magica, costruita in epoca bizantina, per tenere lontano da Catania le offese dell’Etna. Questa sembra la migliore spiegazione che si possa dare sul significato da attribuire a questo pachiderma, cui i catanesi sono legatissimi, tanto da minacciare una sommossa popolare, quando nel 1862 s’ipotizzò di trasferire u Liotru dalla Piazza Duomo alla periferica piazza Palestro
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