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domenica 30 ottobre 2011

Le Cinque terre sepolte dal fango


Le Cinque terre sepolte dal fango – dieci le vittime accertate
Fango, massi, sabbia, barche e auto accatastate, camion e pullman accartocciati sull’autostrada spezzata, case e negozi sventrati, il grande ponte di cemento che non ha retto, tronchi d'albero che galleggiano nel mare per chilometri, ovunque è desolazione.
L’epicentro del nubifragio di martedì 25 ottobre 2011 è stato Brugnato, nella Val di Vara, dove sono caduti 540 mm di pioggia in meno di 24 ore. Le frane hanno colpito le Cinque Terre e Val di Vara sul versante ligure del Magra, Lunigiana dall’altra parte. Borghetto Vara è irriconoscibile, le ruspe hanno cancellato la piazza  del paese per eliminare i detriti che ostruivano il passaggio del fiume. Sono previste nuove precipitazioni e l'alveo del torrente deve essere ripulito. Brugnato, i volontari cercano di togliere il fango da ciò che si è salvato. Vernazza, invece, è ancora coperta dal fango che ha seppellito il paese. La polizia fa filtro al casello per non far entrare i soliti idioti chiamati “turisti della disperazione” che si fiondano sui luoghi delle tragedie intralciando il lavoro dei soccorritori. Ci vorranno anni perché questa terra torni, ad essere uno dei luoghi segnalati dall'UNESCO.
Frane, alluvioni, allagamenti sono eventi naturali che avvengono in ogni parte del mondo, ma da noi basta poco perché i fiumi esondino e intere colline scivolino a valle causando vittime e distruzioni. I boschi in abbandono o addirittura inesistenti, distrutti dagli incendi e dalla speculazione, l'incuria, l'abusivismo, la cementificazione più o meno autorizzata, nessun rispetto per la morfologia del territorio, leggi sbagliate, sono la concausa di queste tragedie. Per esempio in estate il regolamento regionale numero 3 del 2011 della Regione, ha ridotto da 10 a 3 metri le distanze minime di edificazione lungo i corsi d’acqua.
“Il personale del Corpo Forestale dello Stato ammonta a circa 8.500 unità. Discariche incontrollate, sversamenti illegali, inquinamento delle falde acquifere, distruzione e deturpamento delle bellezze naturali, incendi ed abusivismo edilizio sono solo alcuni dei fenomeni che impegnano il personale della Forestale “ (dati ricavati dal loro sito.)
Io non sono in grado di fare stime, ma in questo periodo di tagli alle spese, forse sarebbe il caso di dare più risorse a chi dovrebbe controllare il territorio, se il personale è insufficiente s’incrementi. Certamente più personale, costerebbe meno dei soldi che si devono spendere dopo i disastri e cosa più importante, non dovremmo ogni volta contare le vittime. Intanto ancora una volta i benemeriti volontari formati da centinaia di giovani e meno giovani giunti da tutta Italia scavano nel fango senza sosta e portano generi di conforto a chi ha perso tutto.

4 commenti:

  1. Caro Enrico vedere che la natura si ribella all'uomo è quasi normale vedendo negli ultimi tempi ma che questa volta si sia precipitata nelle 5 terre fa veramente male al cuore, oro senza cercare di chi è la colpa,la cosa giusta di poter alleviare a quei abitanti la pena di trovarsi allo sbaraglio, mi auguro che quanto prima si possa fare qualcosa per ristabilire la vita su quei fantastici luoghi.
    Buona domenica caro amico.
    Tomaso

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  2. Ciao Enri !! ...come dice lo zio Tomaso (il mio zio virtuale),è la natura che si ribella.Disboscamenti e case costruite dove non si dovrebbe causano queste catastrofi,siamo noi umani che deturpiamo il territorio.
    Complimenti per il tuo blog :) e grazie della tua visita al mio,in effetti adoro la grafica,non che io ci capisca molto (sono auto didatta),però il copia e incolla mi riesce benissimo eheheheh!! :D

    Baciotti by Pixia!!
    Buona Domenica!! :)

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  3. Quante colpe degli uomini, soprattutto di quelli che occupano varie cariche pubbliche!

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  4. Ho già commentato su altri blog questa disgrazia. E' forse vero che è caduta talmente tanta pioggia da fratturare la terra delle colline, troppo arida, ma credo che sia anche dovuto all'incuria nella protezione del sito ed all'autorizzazione concessa allo scavo per recuperare materiale da costruzione. Bisognerebbe mandare in galera chi ha dato queste concessioni? Ma come al solito si preferisce parlare di "calamità naturale". Ciao Enrico e buonanotte.

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