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lunedì 3 giugno 2013

Virginia Oldoini - la contessa di Castiglione


Contessa di Castiglione
Virginia Oldoini, nota come la contessa di Castiglione, nacque a Firenze il 23 marzo 1837, figlia del marchese Filippo Oldoini, primo deputato di La Spezia al parlamento italiano, e di Isabella Lamporecchi, nobildonna fiorentina. La contessa fu definita dai  cronisti dell’epoca “La più bella donna d’Europa”. Era alta, il corpo slanciato e perfetto, gli occhi di un viola cangiante, il naso all’insù, il sorriso seducente e sbarazzino. A diciassette anni sposò il conte Francesco Verasis Asinari, da cui ebbe un figlio. Grazie a questo matrimonio ebbe accesso alla corte di Torino, dove conobbe anche il re Vittorio Emanuele II e Costantino Nigra ambasciatore piemontese a Parigi. Camillo Benso conte di Cavour, cugino di suo marito, ammirò subito la bellezza e l’abilità diplomatica della giovane donna e le propose di andare a Parigi in “missione d’alcova” per convincere Napoleone III ad allearsi con l’Italia nella guerra contro l’Austria. Virginia accettò e nel dicembre 1855 fece il suo ingresso alle Tuileries, la residenza parigina di Napoleone III.
I diari della contessa contengono la cronaca dei rapporti intimi che la diciannovenne contessa intrattenne con l’imperatore francese. Virginia scrive che in una notte d’estate del 1856, nel castello di Compiègne, dove la corte si era ritirata per il periodo estivo, la porta della camera da letto si aprì e sua maestà l’Empereur si avvicinò al letto levandosi la vestaglia. La contessa per l’occasione indossava una camicia da notte di seta trasparente color verde acqua, indumento che poi in vecchiaia chiese che venisse sepolto con le sue spoglie, come un feticcio nostalgico di una gioventù passionale. Gli amici più maliziosi sostenevano che Virginia considerasse la sua famosa camicia da notte al pari della bandiera nazionale. Virginia, anche se era già sposata e madre, divenne per un anno l’amante ufficiale dell’imperatore e forse contribuì veramente a indirizzare i favori della Francia ai piani di Cavour. 
Nei suoi diari si legge: ”Ho contribuito a fare l’Italia, ma dall’Italia non ho avuto nulla, né onori né prebende, solo un lento e inesorabile oblio”. In realtà si sa poco dell’attività di “ambasciatrice delle lenzuola” che la donna svolse su incarico del conte di Cavour. A missione compiuta fu, infatti, scaricata da tutti, sia dal premier Cavour sia dal  re Vittorio Emanuele II che aveva caldamente sostenuto l’iniziativa. Quando morì  i servizi segreti sabaudi inviati da Roma, bruciarono carteggi e documenti, confidenze e biglietti in codice, appunti e memorie, fogli con timbri e con le firme dei potenti del XIX secolo. 
La contessa morì a Parigi il 28 novembre 1899 nella casa di Rue Cambon 14.  
A Parigi è sepolta al Père Lachaise; è considerata ancora oggi un esempio di classe ed eleganza e un grande archetipo dell’arte femminile della seduzione. 
I suoi diari furono acquistati all’asta nel 1955 dalla Repubblica Italiana ed assegnati all’Archivio storico di Torino, mentre la "storica camicia da notte di Compiégne" è al Museo Cavouriano di Sarzana (questo luogo è indicato da Wikipedia, non sarà forse al museo Cavouriano di Santena?)
Il ruolo di questa donna nel nostro Risorgimento continua a far discutere.

Tutte queste notizie le ho lette e confrontate girando in rete.



16 commenti:

  1. Grande personaggio!
    Qui nel castello mio paese soggiornò per un certo periodo, perchè era di proprietà dei nobili Asinari Verasis. Si dice che quando la sua bellezza sfiorì fece coprire tutti gli specchi con veli neri, perchè non sopportava di vedersi invecchiare!!

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    1. In rete ho letto alcuni aneddoti che la riguardano ma non li ho riportati perché il post è già molto lungo.
      Buona giornata Viola, un abbraccio.
      enrico

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  2. Caro Enrico, qui da te conosciamo sempre grandi personaggi! Di questo ti devo veramente ringraziare. Ti faccio notare che da me ho una belle novità.
    Tomaso

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    1. Questa è una persona che ha suscitato scalpore ai suoi tempi ed è ancora discussa.
      Ho letto nel tuo blog. Complimenti per l'iniziativa
      Buona giornata caro Tomaso.
      enrico

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  3. Una storia, a rileggerla, sempre più affascinante!

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    1. La storia di questa donna sembra quella di un personaggio da romanzo rosa.
      Buona giornata Adriano
      enrico

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    1. Una cosa è certa, ha lasciato un segno, non so se veramente importante o meno, nella storia.
      Ciao Gianna buona giornata, un abbraccio.
      enrico

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  5. GRAZIE PER AVER MESSO LA STORIA DI UNA DONNA COSI' IMPORTANTE!!!

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    1. La sua è una storia sicuramente intrigante.
      Buona giornata Elisa, un abbraccio
      enrico

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  6. Sicuramente una donna importante... un carattere forte, ma non mi è simpatica...
    Non è il genere di donna che preferisco... ma d'altronde non ci teneva proprio a compiacere alle donne no?
    Un abbraccio Enrico, e buona serata

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    1. Non so se ciò che ha fatto sia stato veramente utile all'Italia. Lei non ha combattuto per il suo paese, è semplicemente andata a letto con un sovrano, pur essendo sposata ed avendo un figlio. Da ciò che ho letto era una donna molto ambiziosa, il marito che lei chiamava "Il povero becco" sperperò il suo patrimonio per accontentare i suoi capricci...
      Personalmente ammiro di più una sua quasi coetanea Antonia Masanello che combattè con i mille di Garibaldi
      http://amici-in-allegria.blogspot.it/2011/11/per-i-150-anni-dellunita-ditalia.html
      Buona giornata Betty, un abbraccio
      enrico

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    2. Ho letto il post che mi hai segnalato e concordo con il tuo pensiero.
      Ciao Enrico, dolce notte

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    3. Io per segnalare una pagina nel riquadro dei commenti devo mettere l'indirizzo intero perché non so come si inseriscono i link diretti. ahahah.
      Buona giornata Betty un abbraccio
      enrico

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  7. A Spezia le vogliamo bene. Non mi risulta che ci sia un museo cavouriano a Sarzana.

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    1. Sara io come ho scritto nel post, ho riportato solo notizie lette in rete. Su Wikipedia nella biografia di Virginia Oldolini dicono: la "storica camicia da notte di Compiégne" è al Museo Cavouriano di Sarzana.
      Ovviamente potrebbe anche essere un errore e poiché sei del posto probabilmente sei più affidabile di Wikipedia. :-)
      Buona giornata, un abbraccio
      enrico

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