Taras Shevchenko and St. Andrew`s Church Kyiv, Ukraine.
IL TESTAMENTO
Quando morrò seppellitemi
Sull’alta collina
Nella nostra steppa
Della bella Ucraina
Che si vedano i campi
E il Dniepr stizzito
Che si oda dal fiume
Al mare azzurro
L’inimico sangue
Cattivo, impuro
Allor, lascerò la terra,
salirò al Dio
per pregare…ma intanto
non conosco Dio.
Seppellite, insorgete,
le catene spezzate,
con l’inimico sangue
libertà spruzzate,
e nella grande famiglia
nuova, liberata,
non obliate ricordar di me
con parola grata.
traduzione Mario Grasso
Taras Hryhorovyč Ševčenko è stato un poeta, scrittore, umanista e pittore ucraino (Morynci, 9 marzo 1814 – San Pietroburgo, 10 marzo 1861). è considerato uno dei pilastri della moderna letteratura ucraina e, in senso più ampio, della stessa lingua ucraina.
Nelle sue poesie ha sempre voluto rivendicare la libertà dell’Ucraina e l’identità di una nazione discendente dai cosacchi che è diversa da quella del popolo russo. Questi suoi giudizi erano considerati pericolosi e fu prima rinchiuso in una prigione di San Pietroburgo poi esiliato come soldato semplice nella guarnigione di Orenburg di stanza a Orsk, nei pressi degli Urali.
Vorrei leggere odi alla quiete. Non vorrei morire rivoluzionario, certo non in catene, ma neanche con una libertà che gronda sangue infinito.
RispondiEliminaUna frase che descrive perfettamente la drammaticità della guerra.
EliminaBuona giornata Franco.
enrico
Una poesia davvero commovente.
RispondiEliminaNon conoscevo questo poeta. Davvero una bella scoperta. Buona domenica, Enrico.
Cara Caterina io l’ho scoperto casualmente cercando notizie sull’Ucraina.
EliminaBuona giornata, un abbraccio
enrico
Parole che fanno venire la pelle d'oca.
RispondiEliminasinforosa
Impressiona anche il fatto che siano ancora "attuali" dopo quasi due secoli da quando sono state scritte.
RispondiEliminaCiao cara Sinforosa, un abbraccio
enrico