(E' un mio riassunto per sommi capi, ricavato dal web, quello che segue)
Racconta Caponi
"Era la sera del 9 Maggio 1993 stavo chiudendo il garage, quando sentii un lamento diverso da quelli tipici degli animali poi in un angolo di una casa, vidi una 'palletta bianca', dalla cui direzione mi sembrò provenisse lo strano lamento. Pensai di aver trovato un gattino abbandonato in una busta di plastica, mi limitai a dargli un calcetto per vedere se fosse uscito da solo. a quel punto, la 'palletta bianca' è saltata sul muretto, mostrando di avere testa, braccia e gambe. Ridiscesa a terra, è corsa via. Dissi fra me e me l'ho visto, ma non c'è, sarà stata la stanchezza, forse era un animale"… Raccontato l'accaduto ai genitori con il padre, decise di tornare sul posto per cercare qualche traccia dell'animale. Sul muretto, dietro cui l'essere era scomparso, il padre rinvenne una garza medica imbrattta di sangue che però non portarono a casa perché era disgustosa e invece fu posta sotto una vecchia lavatrice nel cortile, contando di andare ad Ascoli Piceno per farla analizzare. La mattina dopo la sorella di Filiberto andò a controllare la garza, ma era sparita. .....passano 15 giorni ....."Erano circa le due di notte e sento di nuovo 'sto strillo'. Mi alzo, prendo la macchinetta fotografica (una Polaroid 660) e apro la porta mentre sentivo qualcosa che scalpicciava nel brecciolino. Lo vedo arrivare, abbastanza da lontano, ad andatura non veloce, quasi camminava. Scatto una prima foto, alla luce del flash si è fermato e voltato solo quando ho scattato la foto, ho scattato di nuovo. Nella prima si vedeva solo un'ombretta che sta arrivando, ma la seconda lo mostra benissimo di schiena, fasciato con qualcosa, la testa e le braccette penzoloni." Il caponi mette le foto in una scatola ma all'indomani la scatola è annerita e le foto deteriorate. Passano dei giorni..... l'11 Agosto 1993, Caponi se ne stava fuori, su una panchina: "erano le 5 del mattino e ad un tratto, davanti alla porta del mio laboratorio, ho visto di nuovo quella palla bianca, che si muoveva; all'inizio ho pensato che fosse il mio gatto, ma poi, osservando bene, mi sono accorto che era 'lui', seduto, che si guardava intorno. Allora sono entrato in casa, ho preso la Polaroid e mi sono affacciato alla Finestra. Lui era ancora lì, per cui sono sceso e gli ho fatto una foto". Passano nove giorni, è il 20 Agosto, un ulteriore incontro e Caponi scatta due nuove foto.
L'essere che era sempre apparso con delle 'garze' intorno alle gambe, qualcosa di simile a cuoio dietro la schiena, questa volta non ha più il suo involucro, appare nudo, con due tubi sul torace che sembrano muoversi leggermente sotto la pelle, come per la pressione di un liquido o di aria, o di un fluido, non so se per effetto della respirazione. "I tubicini si muovevano entrambi ritmicamente. E un'altra cosa importante: sono sicuro che era bagnato, il corpo scolava acqua, gocciolava."
Ritratto di un alieno
Nell'intervista rilasciata agli inquirenti del CUN, Caponi ha descritto minuziosamente e a più riprese l'aspetto fisico dell'essere.
"La testa è sferica con due occhi frontali e allungati ai lati; questi ultimi sono fissi e, visti da vicino, sono simili a quelli di una mosca, a nido d'ape, come un insieme di tanti punti neri, lucidi, quasi di plastica".
Gli occhi erano ovali, spiegò ancora Caponi, e non si chiudevano, il volto "non mostrava alcun movimento, tranne quello della bocca che si apriva e chiudeva in continuazione, la bocca è umida, segno di una certa salivazione e le gengive dure, non ho visto denti, né lingua".
Durante gli incontri c'era stata sempre una discreta illuminazione stradale e si distingueva bene l'ombra proiettata dal corpicino. La testa "si girava in continuazione, ma non sembrava che guardasse soltanto me, come se stesse curiosando o se fosse in allarme".
La bocca "vista di profilo, ha una forma vagamente a becco e ricorda quella di una tartaruga. La pelle è ruvida, raggrinzita e rugosa, mentre quella della testa è completamente liscia, ma macchiata. La testa e il petto sono chiazzati di bianco e di giallo".
Passando agli arti, "le gambe sono snelle, e muscolose, con un polpaccio molto sviluppato. Nelle mani si distinguono tre dita, ma l'essere non le muove, e non muove neanche le braccia, che sono esili e vi si distingue la fibra muscolare che viene contratta nei movimenti, anche se impercettibili, perché appaiono atrofizzate Le mani sono pressoché immobili, vi si notano appena le dita, solo quando imprime un movimento alla spalla".
(Filiberto intanto fa un disegno dell'essere).
Il particolare che più sconcerta nella descrizione di Caponi è quello dei due piccoli "tubi" che fuoriescono dal torace del presunto alieno:
"I tubi gli escono e rientrano nella pelle - descrive Caponi - però sembrano una cosa in più, che non c'entra niente con la struttura dell'essere, quasi fossero un'aggiunta. I tubi si muovono, anche se poco, mentre la pancia sembra immobile, come se non respirasse".
Filiberto è rimasto colpito soprattutto dalle gambe: "sono la parte più forte - dice agli inquirenti - più potente, considerando il modo in cui corre. Ha due sole dita nei piedi, una leggermente più lunga dell'altra, forse il pollice. Ed infine ci sono da notare tre gobbette sul dorso, lui appoggia la nuca in corrispondenza della prima che è la più grande. Non ha mai emesso alcun suono comprensibile. Il suo verso è composto da due 'colpi secchi e precisi' alternati da un lamento regolare. Sembrava comunque interessato alla luce: nell'ultima foto l'ho preso mentre fissava il lampione, ha una reazione quasi di stupore o di piacere al flash, ho pensato quasi che a volte si mettesse 'in posa'. Un'ultima cosa, ho pensato anche di catturarlo, ma poi ho capito che era un'idea assurda".
Caponi fu formalmente accusato dai Carabinieri e indagato nel contesto di un sorprendente procedimento penale per direttissima per "diffusione di notizie false o esagerate tendenti a turbare l'ordine pubblico" ed il materiale fotografico gli fu confiscato, in quanto iscritto agli atti giudiziari a suo carico.
Nel Maggio del 1994 il GIP ha emesso un decreto di archiviazione sul caso che scagiona completamente l'interessato.
Commento dei giornalisti
Come giornalisti, non ci risulta che mai un procedimento giudiziario sia stato istruito su tali basi: nei confronti cioè di chi abbia contribuito unicamente a diffondere notizie, come in questo caso, certamente non lesive nei riguardi di chicchessia.
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