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lunedì 1 novembre 2010

Il volto di Templecombe


Il misterioso ritratto di Templecombe
La chiesa St. Mary's Church che sorge a Templecombe nel Somerset (Inghilterra) è famosa perché dal 1956 custodisce un dipinto di cui si è molto discusso.
Durante la Seconda Guerra Mondiale nel 1944, in un piccolo ripostiglio per la legna, attiguo alla casa dell’abate, fu casualmente scoperto un dipinto che raffigura una testa a grandezza naturale. Il pannello era celato sotto l'intelaiatura del tetto del locale ed era ricoperto da un intonaco. L’allora rettore, il vescovo Wright, recuperò l’opera, la fece restaurare, e la collocò nella chiesa, dove si trova dal 1956.
Il pannello del dipinto è formato da cinque assi, quella superiore non è dipinta, misura 85 X 145 X 5 cm circa, la datazione al radiocarbonio lo fa risalire al 1280 circa.
Il volto effigiato nel dipinto non ha l’aureola ma presenta una certa somiglianza con il volto della Sindone
e ha fatto supporre che potrebbe essere quello di Cristo. Sulle assi sono visibili i segni di cerniere e la toppa di una serratura. Barbara Frale, studiosa dei Templari ed autrice di "La Sindone di Gesù Nazareno", sostiene che potrebbe trattarsi dello sportello della cassa che custodiva la Sindone.
Nella zona della chiesa St. Mary's i cavalieri Templari arrivarono verso la fine del secolo XII, quando entrarono in possesso di una tenuta, nella quale realizzarono una “precettoria”, che era anche un centro di addestramento per i futuri combattenti per la Terra Santa. I Templari rimasero in questi luoghi fino a circa il 1310 quando l'Ordine fu soppresso.
La somiglianza di questo dipinto, con il volto impresso sul lenzuolo della Sacra Sindone, ha fatto ipotizzare che i Templari, entrati in possesso del sacro lenzuolo, lo portarono in Europa in una cassa, e da esso ricavarono un modello d’ispirazione per i loro dipinti. Potrebbe essere questa la testa barbuta (Baphomet) che alcuni di essi confessarono di adorare durante il processo che li vide ingiustamente accusati di eresia e idolatria.

2 commenti:

  1. L'immagine di Gesù che vediamo dentro la formella lobata e con al lato un giglio (simbolo della croce gigliata) è una tipica riproduzione gotica raffigurante la Veronica (Vera Icona) che nel Medioevo fu riconosciuta dalla Chiesa Cattolica come il vero Sudarium Christi. Anche Dante ne parla nel XXXI Canto del Paradiso, e Petrarca in un sonetto del Canzoniere.
    Oggi la Veronica si trova a Manoppello (Pe) perché in una data che nessuno conosce sparì da Roma per arrivare nella cittadina abruzzese. Essendo questa Effigie patrimonio cristiano per l'umanità, i papi hanno sempre tenuto in segreto la sua sparizione, altrimenti molti pellegrini che venivano a Roma per contribuire alla ricostruzione della basilica di San Pietro, non sarebbero più ritornati. Quindi la Veronica che si venera ancora a Roma completamente deteriorata è solo una copia dell'originale perché non è una Acheropita.

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