1/3/2006
Mozart in mostra a Milano
Il genio musicale al Museo della Scala
Il 26 dicembre 1770, il pubblico del Teatro Regio Ducale di Milano gridava “Viva il Maestro, viva il Maestrino” per esprimere il suo gradimento per la musica di Leopold Mozart e del figliolo Wolfgang Amadeus, appena 14enne. Quattrocento ducati, vitto e alloggio gratuito per tre mesi, oltre naturalmente al calore del pubblico: questo il compenso che i due musicisti salisburghesi ebbero in occasione della prima esecuzione assoluta dell'opera “Mitridate, re di Ponto”, scritta dal giovanissimo compositore. Oggi la Scala rende omaggio a Mozart in occasione del 250.esimo anniversario della nascita con la mostra ”Mozart alla Scala-Le opere italiane”, visitabile fino al 30 settembre 2006 presso il Museo Teatrale alla Scala.
Al tempo di Mozart il Teatro alla Scala non c'era ancora, perché l’imperatrice Maria Teresa d'Austria ne autorizzò la costruzione dopo che il Ducale bruciò il 26 febbraio 1776 "
Wolfgang Amadeus Mozart nasce il 27 gennaio 1756. Muore 5 dicembre 1791, mentre la moglie si trova alle terme di Baden, nei pressi di Vienna; pochi intimi accompagnano il feretro sino alla Chiesa di S. Stefano; nessuno presenzia al trasferimento della salma sino al cimitero di St. Marxer Friedhof, dove viene sepolto in una fossa comune.
Il suo nome completo è Johannes Chrysostomus Wolfgang Gottlieb Mozart; Amadeus sarà un nome da lui aggiunto nel corso della sua vita.
Un genio è un genio, Mozart lo era, non è facile capire e commentare la sua musica.
Ancora oggi si cerca di far luce sulle sue opere. Conosciuto da tutti per una musica serena, radiosa, piena di gioia di vivere, ha condensato in numerose opere della sua ultima maturità dolori e passioni, ansie e tristezze, che portano a musiche irrequiete dal carattere cupo e opprimente. È difficile pensare al grande Mozart, l’eterno bambino, come all’autore di capolavori quali la Sinfonia n°40 (*in allegato), il Requiem, la scena del Commendatore dal “Don Giovanni”.
Una curiosità: la Sinfonia n°40 era stata soprannominata dai suoi contemporanei “L’orrida”;
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