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venerdì 15 ottobre 2010

Rennes le chateau, Il segreto del parroco



Rennes le chateau
Il segreto del parroco
Francia, 1892. La piccola chiesa del paese di Rennes-le-Chateau necessitava ormai da decenni di riparazioni, e il parroco, François Berenger Saunière, era riuscito a raccogliere faticosamente il denaro necessario. Per prima cosa il sacerdote si occupò dell'altare: la lastra di marmo che ne costituiva il piano venne staccata dal muro cui era cementata, e sollevata dalla colonna che la sosteneva. E, in una cavità al suo interno, Saunière ritrovò alcuni manoscritti del XIII secolo, dando inizio a un affaire  ormai centenario. 
Fino al 1892, infatti, il parroco aveva dovuto arrabattarsi per far quadrare i conti della parrocchia; dopo il ritrovamento delle pergamene, qualcosa cambiò d'improvviso. Saunière le mostrò al vescovo di Carcassonne, poi chiese e ottenne il permesso e il denaro per recarsi a Parigi e fare esaminare i manoscritti da uno specialista. Nella capitale rimase per tre settimane, dove trascorse gran parte del tempo al Louvre e acquistò le riproduzioni di vari quadri, tra cui un dipinto di Nicholas Poussin intitolato Pastori d'Arcadia . 


Quest'ultima tela, realizzata intorno al 1640, rappresentava un sarcofago con l'iscrizione "Et in Arcadia Ego";
Secondo un'ipotesi generalmente diffusa, la frase celerebbe un messaggio nascosto per anagramma: 
  ET IN ARCADIA EGO = I TEGO ARCANA DEI 
  cioè, "Vattene, io custodisco i segreti di Dio". Per altri l'anagramma va effettuato tenendo conto anche del verbo mancante. Una delle interpretazioni, in questo senso, è la seguente: 
  ET IN ARCADIA EGO SUM = ARCAM DEI TANGO IESU 
  cioè, "Io tocco l'Arca di Dio, o Gesù".
 Il sarcofago esisteva veramente a poca distanza da Rennes-le-Chateau, e sebbene, in teoria, Poussin non si fosse mai recato da quelle parti, anche il paesaggio dello sfondo del quadro sembrava coincidere con quello reale. Intanto i lavori alla parrocchia proseguivano; sotto l'impiantito fu rinvenuta una lapide di pietra; essa venne rimossa, ma solo Saunière ebbe modo di vedere cosa celava. Da quel momento il parroco cominciò a compiere lunghe esplorazioni nei luoghi circostanti, finchè , qualche tempo dopo, i lavori di restauro ripresero. Ma, questa volta, con grande spiegamento di mezzi: d'improvviso il denaro cominciò a scorrere a fiumi: il sacerdote sembrava ora possederne in quantità illimitata. Saunière acquistò molti terreni circostanti, costruì una passeggiata a semicerchio, e fece edificare una torre che chiamò Tour Magdala  in onore di Maria Maddalena.


 Saunière pagò tutti i lavori di tasca sua, e continuò a disporre di grandi quantità di denaro fino alla sua morte (1917). Da dove veniva quell'improvvisa ricchezza? E perchè il sacerdote aveva voluto che sul portale della sua chiesa comparisse la dicitura "Terribilis est locus iste" , ovvero "Questo è un luogo terrificante"?
Nel paesino pirenaico esisterebbero i documenti in grado di provare che Gesù Cristo – verità accuratamente nascosta dalla Chiesa cattolica – aveva avuto figli da Maria Maddalena, che questi figli portano in sé il sangue stesso di Dio e che pertanto hanno il diritto di regnare sulla Francia e sul mondo intero. Che il Santo Graal sarebbe, più propriamente, il sang réal, il «sangue reale» dei discendenti fisici di Gesù Cristo, è affermato da quando Plantard entra nella storia di Rennes-le-Château.
 Il Codice Da Vinci si limita a ripetere queste affermazioni. Per prudenza, secondo Plantard, la discendenza dei merovingi da Gesù Cristo sarebbe sempre stata mantenuta come un segreto noto a pochi. Ma i catari, i templari, i grandi iniziati – dallo stesso Saunière al pittore Nicolas Poussin (1594-1655), il quale ne avrebbe lasciato una traccia nel suo famoso quadro del Louvre I pastori di Arcadia, che raffigurerebbe precisamente il panorama di Rennes-le-Château – hanno custodito il segreto come cosa preziosissima, lasciando trapelare di tanto in tanto qualche indizio.
Oggi, naturalmente, un Priorato di Sion esiste.
 È stato fondato nel 1956 da Pierre Plantard –
In più, siccome sulla figura di Saunière sono state fatte molte illazioni anche negative (per esempio che avrebbe ricattato la Chiesa per non rendere pubbliche certe sue scoperte), è nata un associazione che ne difende la memoria.
Come è stato correttamente osservato dallo storico e sociologo americano Philip Jenkins, tutta questa storia è solo un’altra prova del fatto che l’anti-cattolicesimo è «l’ultimo pregiudizio accettabile».

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