Scilla (colei che dilania), e Cariddi (colei che risucchia), rappresentavano per i greci le forze distruttrici del mare. Scilla che era una bellissima donna, figlia di Ecate, fu trasformata in un orrendo mostro di forma canina, dalle sei orrende teste e dalle dodici zampe.
Cariddi, figlia di Poseidone e della Madre Terra, era una donna vorace, che Giove scagliò sulla terra insieme ad un fulmine: ella era usa bere enormi quantità di acqua che poi ributtava in mare.
Queste due divinità, pur essendo state localizzate tra le due rive dello stretto di Messina, dove le coste sono più vicine, furono intese in senso lato a rappresentare i pericoli del mare dove questo è ristretto dalla presenza delle terre.
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