Patrimonio mondiale dell'umanità UNESCO
Circa quindici miglia dalla foce del fiume Gambia c’è la piccola James Island, quasi interamente occupata dall'omonimo forte costruito dagli Inglesi nel 1661. Sull’opposta riva settentrionale i Francesi fortificarono il villaggio di Albreda intorno al 1680. Nel 1783 l'Inghilterra ottenne il monopolio del commercio sul Gambia e Fort James divenne un centro per la tratta degli schiavi. La prima sezione del fiume è molto larga l'acqua è ancora salata e le coste sono ricoperte da alte mangrovie e da piccoli villaggi o da accampamenti turistici. Nei canali laterali (detti "creeks" o "bolongs") è possibile vedere numerosi uccelli, alcuni cercopitechi verdi, colobi rossi, altra razza di scimmi e non mancano nemmeno coccodrilli, babbuini e ippopotami.
Oggi l'erosione ha distrutto quasi sei settimi dell'isola, quello che rimane delle antiche mura è contornato da imponenti baobab. L'isola è stata per secoli un luogo di sofferenza. Gli schiavi che arrivavano dall'entroterra erano tenuti dentro celle buie e sovraffollate, per poi essere caricati sulle navi negriere. Sulla riva settentrionale, a poca distanza, c'è il villaggio di Juffureh, reso famoso dal romanzo di Alex Haley ”Radici”, dove c'è sempre qualcuno pronto a raccontare la storia di Kunta Kinte e dei suoi discendenti.
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