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giovedì 2 dicembre 2010

Minori ed Internet

Minori ed Internet 
Le indagini compiute sui minori che accedono alla rete, nel 2007 rivelavano che il 61,1% dei bambini prova fastidio nel vedere in televisione immagini di guerra e di morte nei tg e scene di sesso e di nudo in film e telefilm. Un bambino su cinque è infastidito dal vedere in tv immagini di bambini che soffrono. Naviga su Internet il 48,2% dei bambini e circa il 30% si collega da solo. Un bambino su 4 afferma di aver visto sul web immagini che lo hanno disturbato. Altro dato allarmante riguarda le chat. L'indagine ha evidenziato che il 20,5% dei bambini è stato infastidito in chat da adulti. "E' importante - ha commentato Caffo - che i genitori educhino i loro bambini a non fornire recapiti telefonici, foto o informazioni personali". 
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Le ultime indagini condotte e pubblicate nel 10° Rapporto Nazionale (Stilato come il precedente, in collaborazione con telefono azzurro), rivelano che quasi metà degli adolescenti (47%) ha avuto esperienza di contatti in rete allo scopo di fornire dati personali, il 41,4% è entrato in siti che indicavano il divieto di accesso per i minori e il 39,8% ha ricevuto almeno una volta richieste di incontro dal vivo da uno sconosciuto sul web. Non mancano contatti con persone che si sono poi rivelate avere falsato la propria identità e percentuali allarmanti su visioni di immagini inadatte (24,9%) o ricezione di messaggi volgari e offensivi (20,7% degli utenti intervistati).
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Quello che segue è un copia/incolla dal sito delle Polizia

Abusi sui minori: combattiamo la pedofilia
Bambini sfruttati, violentati e picchiati. Costretti a fare l'elemosina e a consegnare i soldi, pena le botte, ai loro aguzzini, nella maggior parte dei casi parenti o genitori. Di storie tristi e angosciose che hanno come protagonisti i bambini se ne sentono tante, troppe. E' in crescita purtroppo anche il fenomeno degli abusi sessuali sui minori compiuti spesso da persone di loro conoscenza, nella maggior parte dei casi familiari.
"Le violenze avvengono sopratutto dentro casa e non riguardano solo le famiglie degradate ma tutte le classi sociali e tutte le categorie di professionisti" dicono gli esperti della Polizia di Stato. "Tra l'altro gli abusanti si avvicinano ai bambini gradualmente e in modo subdolo per riuscire a conquistare la loro fiducia". E in fenomeno si diffonde sempre di più anche su Internet. In alcuni casi per fortuna rari, ma raccapriccianti le violenze sono tali da arrivare perfino ad uccidere le piccole vittime.
Oltre agli uffici minori, istituiti presso le varie questure in seguito alla legge n. 66 del 96, con lo scopo di risolvere i problemi dei minorenni e delle famiglie in difficoltà, è stata costituita anche una Sezione Minori presso la Direzione centrale della polizia criminale e alcune sezioni specializzate presso le Squadre mobili delle questure. Questi uffici si occupano in particolare delle indagini sugli abusi sessuali, lo sfruttamento della prostituzione, la pornografia infantile e il turismo sessuale a danno dei più piccoli.
Bisogna inoltre sottolineare l'impegno, in costante aumento, che la polizia postale e delle comunicazioni dedica alla denuncia e all'oscuramento dei siti internet a contenuto pedo-pornografico. Utile si è rivelata la collaborazione dei navigatori che a Stop-it, il sito realizzato dall'associazione "Save the Children" in collaborazione con la Postale, a cui sono giunte dal 2002 ad oggi ben 7.770 segnalazioni.
Come difendere dagli abusi i propri figli? Prima di tutto parlare con loro e non lasciarli troppo da soli. Ma ecco anche alcuni consigli per i genitori che vogliono difendere i loro bambini.
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Centro nazionale per il contrasto alla pedopornografia sulla rete


 " pedofilo guardami negli occhi, oggi ti senti orgoglioso d'essere una merda?"

E' istituito presso il Servizio Polizia postale e delle comunicazioni del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, e si occupa di prevenzione e repressione di questi reati. L'obiettivo primario è la difesa dei ragazzi in Internet. Per ciò che concerne i siti pedopornografici se navigando, ci s’imbatte, anche involontariamente, in uno di questi siti interdetti appare un'apposita "stop page", pagina di blocco, contenente l'avviso d’interdizione. Ricordatevi che la polizia delle comunicazioni è presente su tutto il territorio nazionale attraverso i venti compartimenti, con competenza regionale, e le ottanta sezioni con competenza provinciale, coordinati a livello centrale dal Servizio Polizia delle Comunicazioni. In caso di necessità gli uffici sono dotati
d’indirizzi e-mail ai quali è possibile chiedere informazioni o inviare segnalazioni di violazione di norme penali nei settori della specialità.
Liberamente tratto dal sito della polizia postale.

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