saluto

giovedì 31 gennaio 2013

martedì 29 gennaio 2013

Le notizie che mi fanno incazz... come una bestia!


L’ingiustizia della legge sulla cittadinanza non finisce mai di stupire.

Un esempio eclatante è il caso sollevato da una cittadina albanese che vive regolarmente in Italia da molti anni e  che ha scritto a inizio gennaio al portale online stranieriinitalia.it (io l'ho sentita oggi al telegiornale): 
“Mio figlio è nato qui e ha appena compiuto 18 anni ma è affetto dalla sindrome di down. Può diventare cittadino italiano entro il compimento del suo diciannovesimo compleanno? Posso presentare io per lui la domanda al Comune di residenza?” 
Implacabile la risposta della legge italiana: no, la domanda sarà respinta, perché la nostra legge non considera un ragazzo down idoneo a presentare la richiesta. Il motivo? È incapace di intendere e volere. 
Spiega l’avvocato Gaetano De Luca, legale della Ledha (Lega per i diritti delle persone con disabilità):
“Lo scoglio sta nel giuramento, passaggio imprescindibile quando si vuole ottenere la cittadinanza per un diciottenne straniero nato in Italia. Si tratta di un atto personalissimo e dunque nessuno, neanche il genitore o un amministratore di sostegno nominato dal Tribunale, può pronunciarlo per conto di un figlio o di un tutelato. Purtroppo, questo non è l’unico caso di cui siamo a conoscenza”.

Articolo  di Stefano Pasta
Che ho copiato da : Corriere della sera.it



La Convenzione Onu per i diritti delle persone con disabilità, ratificata dal nostro Paese con la legge n. 18 del 2009 “Obbliga gli Stati firmatari a riconoscere alle persone disabili il diritto di cambiare cittadinanza"

lunedì 28 gennaio 2013

Palazzo Farnese Caprarola (Viterbo)



Il Palazzo Farnese
Il Palazzo Farnese che si trova a Caprarola è uno dei tanti palazzi costruiti per la famiglia Farnese. Voluto dal cardinale Alessandro Farnese il Vecchio, i lavori furono affidati ad Antonio da Sangallo il Giovane che progettò una residenza fortificata. I lavori iniziarono nel 1530, ma furono interrotti nel 1546. La costruzione riprese nel 1559 per volere del cardinale Alessandro il Giovane che si avvalse dell’opera di Jacopo Barozzi da Vignola che trasformò il progetto iniziale realizzando un imponente palazzo rinascimentale. L'architetto progettò ampie terrazze, un cortile composto da due porticati sovrapposti che si trova al centro della residenza e ampie scalinate che isolavano il palazzo, pur integrandolo armoniosamente nel territorio circostante.
All'interno della ricca dimora lavorarono i migliori pittori e architetti dell’epoca. 
Alla villa sono annessi gli "Orti farnesiani" esempio di giardino tardo-rinascimentale, che sono collegati con la residenza attraverso dei ponti. La zona della servitù ovviamente era separata dalla zona del cardinale, le loro stanze furono ricavate nello spessore delle possenti mura della base pentagonale dell’edificio. Vicine alle loro stanze c’erano le cucine ed i magazzini. Veramente spettacolare la “Scala Regia”, è la scala interna a chiocciola che ruota intorno a 30 colonne di pietra piperna. Una leggenda racconta che il cardinale raggiungeva il piano nobile salendo la scala a cavallo.
Tra le numerose stanze riccamente affrescate, famose sono la Camera dell’Aurora, l’Anticamera del Concilio, la Stanza dei Fasti Farnesiani, la Sala di Ercole ma forse la più rappresentativa del palazzo è la Stanza delle Geografiche o del Mappamondo. (Non dimentichiamoci che l'America era stata scoperta solo pochi decenni prima 1492)

sabato 26 gennaio 2013

Un delfino chiede aiuto all'uomo



Il delfino e il sub
Un gruppo di sommozzatori guidati da Keller Laros, l’undici gennaio scorso stavaa seguendo un branco di mante giganti al largo dell'isola di Kona nelle Hawaii. Ad un tratto un delfino s’infila nel branco e comincia ad avvicinarsi ai subacquei. Dopo poco il delfino emette un suono, che Laros definisce un lamento, e si avvicina agli uomini quasi a sfiorarli. Laros si accorge che il delfino si muove male e nota che ha un amo infilato in una pinna e un filo di nylon che lo ostacola nei movimenti. Qualche volta abbiamo sentito il racconto di persone che erano in difficoltà e sono state salvate dai delfini, questa volta è il delfino che chiede aiuto all’uomo. Il delfino resta quasi immobile mentre il sub cerca di liberarlo dal filo di nylon. Poi ad un tratto si vede il delfino allontanarsi, deve risalire per respirare, ma poi torna fiducioso dall’uomo perché finisca il lavoro e resta fermo anche quando il sub deve usare il coltello per liberarlo dalla lenza. Alla fine anche se non riesce a togliere l’amo il sub riesce a liberarlo almeno dal filo che lo ostacolava nei movimenti.

Post per i lettori stranieri del mio blog


Post per i lettori stranieri del mio blog
Il numero delle pagine visitate dai lettori stranieri del mio blog è abbastanza alto e mi fa molto piacere (alto secondo i miei parametri) :-) 
Le pagine viste dai soli americani, che qualche volta lasciano commenti ai miei post, sono circa novanta mila. Vorrei avvisare che tutti gli interventi di commentatori anonimi che contengono dei link, sono inseriti automaticamente da Blogger nella cartella SPAM (Ormai ce ne sono parecchi). Se volete che i vostri interventi compaiano fra i commenti, evitate d’inserire link, specialmente se portano a siti di società che cercano di pubblicizzare i loro prodotti.
Grazie
enrico

giovedì 24 gennaio 2013

Giorno della Memoria


 Generale Dwight D. Eisenhower Comandante delle Forze alleate, entra nei campi di concentramento
“Che si tenga il massimo della documentazione, che si facciano filmati, che si registrino i testimoni, perché, in qualche momento durante la storia, qualche idiota potrebbe sostenere che tutto questo non è mai successo"

kliccaPER NON DIMENTICARE <klicca


  Tutta la specie umana diffusa sulla Terra è l’evoluzione dell'Homo sapiens, non ci sono sottospecie, siamo tutti uguali. Attualmente la popolazione mondiale ha superato i sette miliardi di individui. Basterebbe un minimo di programmazione e ci sarebbe spazio e cibo per tutti. È assurdo, ma qualche volta basta la mente malata di un individuo, ovviamente supportato da altri individui tarati, per scatenare guerre e genocidi.
 Perché? Perché? Perché? Perché?

martedì 22 gennaio 2013

La ranocchia che non sapeva di essere cotta …



Dall’allegoria della Caverna di Platone a Matrix, passando per le favole di La Fontaine, il linguaggio simbolico è un mezzo privilegiato per indurre alla riflessione e trasmettere delle idee.
Olivier Clerc, scrittore e filosofo, in questo suo breve racconto, attraverso la metafora, mette in evidenza le funeste conseguenze della non coscienza del cambiamento, che infetta la nostra salute, le nostre relazioni, l’evoluzione sociale e l’ambiente. Un condensato di vita e di saggezza che ciascuno potrà piantare nel proprio giardino per goderne i frutti.

La ranocchia che non sapeva di essere cotta …

Immaginate una pentola piena d’acqua fredda in cui nuota tranquillamente una piccola ranocchia. Un piccolo fuoco è acceso sotto la pentola e l’acqua si riscalda molto lentamente. L’acqua piano piano diventa tiepida e la ranocchia, trovando ciò piuttosto gradevole, continua a nuotare. La temperatura dell’acqua continua a salire. Ora l’acqua è calda, più di quanto la ranocchia possa apprezzare, si sente un po’ affaticata, ma ciò nonostante non si spaventa. Ora l’acqua è veramente calda e la ranocchia comincia a trovare ciò sgradevole, ma è molto indebolita, allora sopporta e non fa nulla. La temperatura continua a salire, fino a quando la ranocchia finisce semplicemente per cuocere e morire. Se la stessa ranocchia fosse stata buttata direttamente nell’acqua a 50 gradi, con un colpo di zampe sarebbe immediatamente saltata fuori dalla pentola.
Ciò dimostra che, quando un cambiamento avviene in un modo sufficientemente lento, sfugge alla coscienza e non suscita nella maggior parte dei casi alcuna reazione, alcuna opposizione, alcuna rivolta. Se guardiamo ciò che succede nella nostra società da qualche decennio possiamo vedere che stiamo subendo una lenta deriva alla quale ci stiamo abituando. Una quantità di cose che avrebbero fatto inorridire 20, 30 o 40 anni fa, sono state poco a poco banalizzate e oggi disturbano appena o lasciano addirittura completamente indifferente la maggior parte delle persone. Nel nome del progresso, della scienza e del profitto si effettuano continui attacchi alle libertà individuali, alla dignità, all’integrità della natura, alla bellezza e alla gioia di vivere, lentamente ma inesorabilmente, con la costante complicità delle vittime, inconsapevoli o ormai incapaci di difendersi. Le nere previsioni per il nostro futuro, invece di suscitare reazioni e misure preventive, non fanno altro che preparare psicologicamente la gente ad accettare delle condizioni di vita decadenti, anzi drammatiche. Il martellamento continuo di informazioni da parte dei media satura i cervelli che non sono più in grado di distinguere le cose ...
Quando ho parlato di queste cose per la prima volta, era per un domani.
Ora è per oggi !!!
Coscienza o cottura, bisogna scegliere!
SIAMO GIA’ MEZZI COTTI ? 
O NO ?


ricevuto via mail da un'amica

lunedì 21 gennaio 2013

Pesce civetta Dactylopterus volitans Linnaeus.



Pesce civetta Dactylopterus volitans Linnaeus.
Il pesce civetta detto anche pesce rondine o rondine di mare ha il suo habitat nei fondali del Mar Mediterraneo, nell'oceano Atlantico dall'Angola alle coste europee, nell'Atlantico orientale e in quello occidentale. Vive a profondità comprese fra i 10 e gli 80 metri. Erroneamente si crede che questo pesce sia in grado di “volare” fuori dall’acqua sfruttando le sue sviluppatissime pinne pettorali, ma la cosa è impossibile perché ha una struttura piuttosto massiccia, la lunghezza raggiunge i 50 centimetri.
La caratteristica più appariscente, sono le grandi pinne pettorali innervate da raggi spinosi simili ad aculei. La testa è massiccia dotata di una corazza ossea. Il colore di fondo va dal grigio bruno al giallo fino al rossastro ma poi i colori della livrea variano da esemplare a esemplare. Questa specie si nutre di pesci, bivalvi e granchi. Pur essendo commestibile, le sue carni non sono ricercate. È abbastanza diffuso nei grandi acquari.


sabato 19 gennaio 2013

Inverno


Un camionista sta guidando il suo veicolo lentamente lungo le strade della città. Quando si deve fermare ad un semaforo rosso, nota nello specchietto una donna che scende velocemente dalla sua auto, corre verso il suo camion e comincia a bussare sul finestrino. 
Il camionista tira giù il finestrino e lei gli dice concitata “Salve, mi chiamo Federica volevo avvertirla che sta perdendo per strada il suo carico!!”. 
Il camionista la guarda per un attimo, senza dir nulla tira su il finestrino e riparte con il semaforo verde.
Al semaforo successivo butta un’occhiata allo specchietto e vede arrivare dietro di lui la macchina della donna. Come in precedenza la donna scende di corsa, raggiunge il finestrino del camion e bussa con lo sguardo preoccupato. Il camionista apre il finestrino e la ragazza gli dice “Salve, mi chiamo Federica, volevo avvertirla che sta perdendo per strada il suo carico!!”. 
Lui continua a guardarla senza emozione, scuote la testa, chiude il finestrino e al verde riparte. Al terzo semaforo, stessa scena. Al quarto semaforo il camionista arresta bruscamente il camion e si precipita fuori, corre fino all’auto della donna, che è sempre dietro di lui, e comincia a bussare al finestrino. Quando lei apre, lui le dice concitatamente “Salve! Mi chiamo Giuseppe, siamo in inverno, e io guido un camion spargisale….”

giovedì 17 gennaio 2013

Pavia: cani in corsia per aiutare i piccoli ricoverati.


Pavia: Pet therapy.
La professoressa Gloria Pelizzo, che guida la Chirurgia Pediatrica del Policlinico San Matteo di Pavia fa sapere che già da gennaio ciascun piccolo paziente sarà sistemato in una stanza apposita, insieme ad un cane. Studi dimostrano che un quarto d'ora di terapia assistita con animali ha lo stesso effetto di un antidolorifico. La vicinanza di un animale affettuoso stimola la liberazione di endorfine, che sono l'analgesico naturale prodotto dall'organismo.
«Useremo i labrador per attutire il dolore post operatorio, il momento più importante, quando al piccolo servono tranquillità, sentire meno male e sentirsi protetto. Questo è un progetto scientifico approvato dal comitato etico universitario, e prevede un anno di lavoro, vogliamo dimostrare che la presenza del cane fa sì che il dolore sia avvertito quattro volte di meno, così come indicano diverse pubblicazioni»
Sarà un’équipe composta da: addestratore, veterinario, psicologo, oltre ovviamente medici e infermieri, che valuterà i risultati della cura con questi cani speciali di razza labrador o golden retriever.

martedì 15 gennaio 2013

Per contribuire alla ripresa... per il c..o

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ITALIANOOO
IMMAGINE WEB


lunedì 14 gennaio 2013

Kumbh Mela (कुम्भ मेला) il grande pellegrinaggio Hindu


Maha Kumbh Mela 
La Maha Kumbh Mela è il pellegrinaggio Hindu più celebre al mondo, coinvolge letteralmente milioni d’indiani e quest’anno durerà 55 giorni. “Shahi Snan” il bagno rituale è il momento più intenso della celebrazione. Nell’Uttar Pradesh, a Allahabad, alla confluenza dei tre fiumi Saswati, Ganga e Yamuna, sacri per la mitologia Hindu, arrivano pellegrini da tutta l'India per bagnarsi. Si ritiene che questo bagno purifichi dai peccati commessi in vita, e permetta di raggiungere anche la salvezza che è la libertà dal ciclo di nascita e morte. All’alba gruppi di Sadhu (santi in tuniche color zafferano), raggiungono la grande spiaggia “Sangham” Dietro di loro semplici pellegrini si rotolano e si prostrano sulla sabbia dove i santi uomini hanno camminato, alcuni si gettano la sabbia sopra il capo come se si stessero immergendo nell’acqua sacra. Tra i primi a immergersi vi sono gli Juna e i Naga. I Naga sono uomini nudi con il corpo ricoperto di cenere che si lanciano, in un caos incredibile, danzando e urlando verso il fiume, alcuni brandiscono spade o tridenti.
Quest’anno in occasione del 12° anniversario la Kumbh Mela si terrà ad Allahabad e le celebrazioni dureranno dal 14 gennaio 2013 fino al 10 marzo 2013.

*La Purna Kumbh Mela è celebrata ogni tre anni nelle località scelte a rotazione in quattro luoghi principali scelti fra Prayag o Allahabad, Haridwar, Ujjain, e Nashik. 
*L’Ardh Kumbh Mela si celebra ogni sei anni a Haridwar e Prayag. 
*La Maha Kumbh Mela, si celebra ad Allahabad dopo quattro Purna Kumbh Mela, quindi ogni dodici anni. Alla Maha Kumbh Mela del 2001 parteciparono circa 60 milioni di persone. 

* (Questi dati li ho tratti da Wikipedia.)


mercoledì 9 gennaio 2013

Castello Mackenzie – Genova



Castello Mackenzie (Genova - Quartiere Casteletto)
Nel 1956 è stato dichiarato monumento nazionale.
Il castello fu costruito tra il 1897 e il 1905 dall'architetto fiorentino Gino Coppedè su commissione dell’assicuratore di origine scozzese, ma fiorentino di adozione, Evan Mackenzie. Ciò che caratterizza questa costruzione definita “capriccio da Re” o"sogno medievale", è un insieme di vari elementi, tra cui grotte, torri, mura merlate e un susseguirsi di copie di opere d'arte, citazioni e produzioni artigianali dell'epoca. Il primo progetto proposto dal Coppedè nel 1897, riguardava semplicemente la ristrutturazione della preesistente Villa Zignago. Il castello si sviluppa su quattro piani più i fondi, le grotte ed è formato da decine di stanze in un continuo susseguirsi di saloni, stanze, vani di disimpegno e scale. C’è anche una cappella arricchita da un prezioso organo. Fatto eccezionale per l’epoca nel castello c’è una piscina coperta riscaldata con annessa sauna, c’è il riscaldamento centrale, acqua calda e fredda in tutti i bagni, e un ascensore d’epoca capace di trasportare sino a venticinque persone.
Nel castello ci sono copie della Venere di Milo, frammenti di sarcofagi antichi, ceramiche, targhe, stemmi, vetrate a piombo, una copia del lampadario detto “di Galileo” del Duomo di Pisa, alle pareti sono visibili i resti dei disegni a tempera, opera di Carlo Coppedè.
La biblioteca, suddivisa su due piani ospitava la ricca collezione del Mackenzie, mentre la preziosa raccolta Dantesca, costituita da oltre mille volumi dell’opera con rare edizioni del XV e XVI secolo era collocata nella camera dantesca posta nella torre.
Dopo la morte di Evan avvenuta nel 1935, dopo varie vicende, il castello fu occupato prima dall’esercito tedesco poi dalle truppe alleate, negli anni cinquanta divenne sede del comando dei Carabinieri, negli anni sessanta e settanta fu sede di varie attività. In questo periodo aumentò lo stato di degrado con manomissione delle strutture originarie e furto degli arredi.
L’attuale stato del castello, in gran parte restaurato, si deve alla Casa d’Aste Cambi, che qui ha una delle sue sedi e sta progressivamente rimettendo a nuovo gli interni ricostruendo tutto, dai pavimenti alle vetrate, ma c’è ancora moltissimo da fare, soprattutto ai piani superiori.
 Dal tetto, ultima tappa della visita si possono ammirare le merlature, i piccoli cortili e la grande torre che supera i 40 metri di altezza

castello in un immagine del 1916

lunedì 7 gennaio 2013

Giornata del Tricolore


Articolo 12 della Costituzione Italiana
La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni.

Il 7 gennaio di ogni anno la bandiera italiana è protagonista della giornata nazionale della bandiera. La giornata fu istituita dalla legge n. 671 del 31 dicembre 1996, intendendo celebrare il bicentenario della nascita a Reggio Emilia del tricolore italiano, che avvenne ufficialmente il 7 gennaio 1797.

Il significato dei colori è un po’ controverso c’è chi dice:
Verde dal colore delle divise dei militari o il colore delle nostre pianure o quello della speranza
Bianco dal colore della neve sui monti italiani o il colore della fede
* Rosso dal colore del sangue versato dai caduti per la nostra Patria o il colore della carità.
C’è anche una versione secondo la quale due studenti di Bologna, Giovanni Battista De Rolandis e Luigi Zamboni, tentarono una sollevazione contro il potere assolutista che governava la città da quasi 200 anni. I due presero come distintivo la coccarda della rivoluzione parigina, ma la personalizzarono, cambiando l'azzurro col verde. Il significato allegorico rimaneva comunque lo stesso: Giustizia, Uguaglianza, Fratellanza.

La bandiera italiana, e con essa l’inno di Mameli, sono il simbolo dell’unità e rappresentano l’orgoglio di essere italiani.
(orgoglio non da tutti condiviso dal momento che c’è chi un giorno disse ” Io con la bandiera mi ci pulisco il culo”… indovinate dove lo abbiamo messo quel signore noi italiani.)

 Queste le parole del capo dello Stato Giorgio Napolitano, in un messaggio al sindaco di Reggio Emilia Graziano Delrio, nell'anniversario della nascita del Tricolore.
“Il Tricolore, scelto dai Costituenti come vessillo della Repubblica, costituisce il simbolo non solo dell’unità della Nazione italiana ma anche del patrimonio di valori e principi comuni di libertà, democrazia, giustizia sociale e solidarietà che costituiscono le fondamenta dell'ordinamento repubblicano. Questi valori rappresentano ancora oggi la principale risorsa ideale e morale cui attingere per affrontare le difficoltà della fase attuale di crisi economica e sociale e per superare annosi ritardi dinanzi alle sfide della globalizzazione'‘.

venerdì 4 gennaio 2013

Sorridiamo :-)



All’aeroporto di Roma atterra l’aereo che porta il Papa di ritorno da uno dei suoi viaggi.
Dopo aver caricato tutti i bagagli del Papa nella limousine per tornare in Vaticano, l'autista nota che il Pontefice non sale in macchina.
  "Mi scusi Santità" dice l'autista, "Vorrebbe per favore sedersi in modo che possiamo partire?"
"Beh per dirti la verità figliolo" risponde il Papa, "Non mi fanno mai guidare in Vaticano e oggi ne ho davvero voglia."
  "Mi dispiace, ma non posso permetterglielo, perderei il posto se succedesse qualcosa”.
"Non ti preoccupare, mi assumo la responsabilità" dice il Papa.
Riluttante, l'autista sale dietro mentre Benedetto si mette al volante.
L'autista si pente della sua decisione appena usciti dall'aeroporto, vedendo il Pontefice premere sull'acceleratore e lanciare la limousine oltre 150 Km/h.
  "La prego, rallenti Santità!" Si dispera l'autista.
Ma il Papa continua a tavoletta, fino a quando si sentono delle sirene.
   "Oh mio Dio, i Carabinieri mi arresteranno!" piagnucola l'autista.
Il Papa accosta e tira giù il finestrino. Il carabiniere si avvicina, da un'occhiata, torna alla moto e prende la radio.
"Devo parlare col maresciallo."
Il maresciallo risponde alla radio e l'appuntato gli dice di aver fermato una limousine che andava a oltre 150 km/h.
"Beh sbattilo dentro!" Dice il maresciallo.
  "Non credo che vogliamo davvero farlo, è un tipo molto importante." Dice il carabiniere.
"Una ragione di più!" Esclama il maresciallo.
   "No, intendo DAVVERO importante." Risponde l'appuntato.
Il maresciallo allora chiede:
"Beh chi hai lì, il Sindaco?"
   "Più in alto!"
"Il Governatore della Banca d'Italia?"
    "Di più!"
"Il Cavaliere?"
    "Magari!"
"Va bene... Allora chi è?"
  "Credo sia Dio in incognito!"
Pausa di riflessione del maresciallo
"Che cosa ti fa credere che sia Dio?"
  "Ha il Papa per autista!!!"

La Befana


Questa sera a Superquark nel documentario sulla Befana, faranno vedere come vivi, ti nutri, si parlerà dei tuoi rapporti con Babbo Natale, come fai a volare, eccetera. 

Io mi chiedo, perché sei andata a raccontare tutto in TV? 

mercoledì 2 gennaio 2013

Epifania


Epifania
Nella tradizione cristiana l’epifania è la festa che rievoca la visita dei  Magi al Bambino Gesù nella notte tra il 5 e il 6 gennaio, è anche la notte in cui la befana porta i doni ai bambini. 
L’Epifania nel IV secolo coincideva con la festa per la nascita di Cristo che si festeggiava il 6 gennaio. La decisione dell’Imperatore Costantino di anticipare la ricorrenza cristiana del 6 gennaio e di farla coincidere con la festa pagana del dio Sole del 25 dicembre, creò una difformità di rituali. La Chiesa Cattolica allora riservò la festa del 6 gennaio alla celebrazione dell’arrivo dei Magi, e la chiamò festa dell’Epifania. Questa confusione della festa perdura anche oggi, i cristiani occidentali associano la data alla venuta dei Magi. 
Nel mondo ortodosso l’Epifania (chiamata Teofania) celebra il giorno in cui Gesù e battezzato nel Giordano e cade sempre il 6 gennaio (o tredici giorni più tardi nelle Chiese che seguono il calendario giuliano). La visita dei Magi, nelle chiese di rito bizantino è celebrata il giorno stesso del Natale.

Ortodossi nel giorno dell'epifania si bagnano nelle acque gelide del fiume che attraversa Mosca
I Magi
Secondo il racconto di Giovanni Crisostomo, ogni anno, dodici uomini salivano sul più alto monte e vi restavano in preghiera in attesa dell'apparizione della stella annunciata da Balaam (?). La storia dei tre Magi non è ben definita nelle Sacre Scritture, infatti, solo il Vangelo di Matteo (2,1-12) li cita, ma non dice i loro nomi o il loro numero, dice solo genericamente che provenivano da oriente. L'appellativo magi, deriva dal latino “magni” e indicava in essi la saggezza e la sapienza. I Persiani li chiamavano “magi” gli Ebrei “scribi”, i Greci “filosofi” e i latini “savi”. La tradizione cristiana ne riconobbe tre a cui corrispondono i nomi di Caspar, Balthasar, Melchior. Quando comparve la stella, i Magi si misero subito in cammino e giunti a Betlemme offrirono al Salvatore: l'oro il dono riservato ai re, l'incenso usato per adornare l'altare di Dio, e la mirra una resina usata anche per imbalsamare i defunti. Alcuni racconti dicono che al ritorno nelle loro terre avevano con se il dono che avevano ricevuto dalle mani del Bambino o della Vergine. Una pietra staccata dalla mangiatoia, un pane rotondo, una fascia in cui era stato avvolto il bambino. Sulla loro morte vi sono diverse versioni, una dice che sono morti in Persia e sepolti insieme in una grande tomba. Secondo questa tradizione l'imperatrice Elena (madre di Costantino), avrebbe fatto trasportare le reliquie a Costantinopoli in una grande chiesa fatta costruire apposta per ospitarle. Tempo dopo Eustorgio ottenne dall'imperatore d'Oriente la possibilità di traslare le spoglie dei Magi a Milano, nella Cappella dei Magi nella Basilica milanese di Sant'Eustorgio. Ancora oggi nella basilica è conservato il colossale sarcofago di età romana che conteneva i resti. Si sa con certezza che le reliquie rimasero a Milano fino al 1164 quando Federico Barbarossa sconfisse i Milanesi. Fu allora che i resti mortali dei Magi, furono traslati a Colonia e furono deposti nella cattedrale, dove sono custoditi nel più imponente reliquiario d’oro di tutta la cristianità.
Nel 1973 l'arcivescovo di Colonia restituì un frammento dei tre saggi alla chiesa di Sant'Eustorgio di Milano dove il loro culto resta ancora oggi vivo.


Befana
La Befana è una figura folcloristica nata probabilmente dalla tradizione pagana. Il fatto che venga raffigurata come una vecchia che porta doni è da ricercare nella leggenda dei Magi che non sapendo dove trovare Gesù, chiesero informazioni ad un’anziana signora che però non volle seguirli per portare altri regali. Pentitasi, al mattino preparò un cesto di doni per il Bambinello e andò a far visita nella stalla, ma la trovò vuota. Da quel giorno la Befana gira per il mondo, guardando il volto di ogni bimbo per trovare Gesù Bambino. I doni che preferiva fare erano cose povere, arance, mandarini, fichi secchi e castagne, datteri, torroncini, melograni e uva passa, biscotti fatti in casa, specialmente quelli a forma di uccellini, cavallucci e quando poteva, lasciava anche alcuni giochi.
*****
Una credenza molisana, racconta che nella notte dell'Epifania e durante la notte di Natale, gli animali siano capaci di parlare e che, discorrendo tra loro, benedicano il padrone che li nutre bene e li fa lavorare poco e maledicano, invece, i padroni che li sfruttano e che li nutrono con scarso cibo.