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venerdì 7 gennaio 2022

Cristina Trivulzio di Belgiojoso

 

Milano ha dedicato a Cristina Trivulzio di Belgiojoso, una statua realizzata dallo scultore Giuseppe Bergomi, che si è ispirato al ritratto fatto da Hayez, l’opera è stata collocata in piazza Belgioioso. (settembre 2021)
Cristina Trivulzio di Belgiojoso, della quale quest'anno ricorrono i 150 anni dalla morte, fu famosa in tutta Europa per il suo impegno a favore dell'Unità d'Italia. Intellettuale e protagonista del Risorgimento fu una nobildonna, patriota, giornalista e scrittrice italiana che partecipò attivamente al Risorgimento. Fu editrice di giornali rivoluzionari, e molte sue opere sono incentrate sugli anni della prima guerra d'indipendenza. 
Cristina nacque nel 1808 ebbe contatti con tutti i maggiori protagonisti dell’epoca e sovvenzionò insurrezioni, sfidò l’Austria, finanziò la spedizione in Savoia e fu costretta all’esilio a Parigi. Ricca ereditiera, aprì asili e scuole Nel 1838 ebbe una figlia e si separò molto presto dal marito Belgiojoso. Organizzò a Napoli un battaglione di 160 uomini e li portò fino a Milano per contribuire alle Cinque Giornate di Milano, diresse gli ospedali a Roma durante gli scontri del 1849, corrispose con Carlo Alberto e con Napoleone III. Amica di Mazzini e Cavour, ma anche di artisti come Heine, Liszt, de Musset, tenne salotti a Parigi. Si avventurò da sola in Oriente, dove organizzò una comunità agricola partendo dal nulla. Nel 1855 tornò a Locate, alle porte di Milano, dove aveva costruito asili, scuole e modernizzato il paese, portandolo a un livello sociale molto al di sopra della situazione tipica di quel periodo.  La storia di Cristina morta a Milano il 5 luglio1871 è talmente ricca che ne sono state fatte sedici biografie.

La sua citazione più famosa è forse quella che si legge sul piedistallo della statua, parole che parlano a ogni donna, da ora e per sempre: «Che le donne felici e stimate del futuro rivolgano i pensieri al dolore e all’umiliazione di quelle che le hanno precedute e ricordino con un po’ di gratitudine i nomi di quante hanno aperto e preparato la strada alla loro mai gustata prima e forse agognata felicità».

PS.
Il palazzo che si vede sullo sfondo è la casa museo di Alessandro Manzoni



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4 commenti:

  1. So che da poco c'è questo monumento e mi pare che sia il primo che Milano dedica a una donna. Avevo già deciso di andare a vederlo, poi la pandemia mi ha bloccato . Andrò a vedere il monumento, quando mi sentirò sicura nel prendere i mezzi. Saluti.

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  2. In Italia l'associazione di storici dell'arte ha censito solo 148 statue dedicate alle donne. ( Fonte VANITY FAIR)
    Questa credo sia la prima che Milano dedica ad una donna comunque sul Duomo c’è la statua di Eva.
    Quanto alla pandemia fra altre 3 o 4 vaccinazioni saremo QUASI sicuri.
    Felice giornata, cara Mirtillo, un abbraccio.
    enrico

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  3. Una donna in gamba ed anche molto bella. Complimenti ai milanesi per la dedica. Grazie di averci riportato la notizia. Mi fa piacere. Abbraccio grande Enrico!

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    1. Sono moltissime le donne che con il loro impegno e l’intelligenza hanno caratterizzato un’epoca e arricchito lo scibile umano.
      Felice settimana cara Pia, un abbraccio
      enrico

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