saluto

venerdì 31 dicembre 2010

Auguri di un fantastico 2011

Saper vivere


Saper vivere

Se sei disposto a dimenticare ciò che hai fatto per gli altri
e a ricordare ciò che gli altri hanno fatto per te…
… se sei pronto a non tener conto di ciò che la vita ti deve,
ma a prendere nota di ciò che tu devi alla vita…
… ma soprattutto, se riesci a capire che tu sei negli altri
e gli altri sono in te e che la cosa più importante della vita
non è ciò che riuscirai a prendere da essa,
ma ciò che riuscirai a darle….
Allora avrai imparato a vivere.
… Il valore della vita non sta in ciò che fai,
ma in ciò che riesci ad amare di ciò che fai;
puoi fare tante cose, ma se non riesci ad amarle,
il tuo fare non serve a nulla,
e la tua vita non vale nulla.
Il valore della tua vita non sta in ciò che hai,
ma in ciò che sei;
perché in realtà nessuno non ha niente.
L’unica cosa che si può avere è se stessi,
se hai te stesso, hai tutto il mondo
e la tua vita vale più del mondo.
Il valore della tua vita non sta in ciò che pensi:
puoi pensare tutto il bene del mondo,
ma se non ti adoperi per farne almeno un po’
è come se pensassi il male,
e la tua vita non vale nulla.
Il valore della tua vita si misurerà
quando starai per perderla;
se lascerai il mondo un pochino migliore di come l’hai trovato,
allora sarà grande.
Sai vivere quando...
pur vivendo in questo mondo complicato resti semplice,
pur vivendo in questo mondo ingiusto resti giusto,
pur vivendo in questo mondo disonesto resti onesto,
pur vivendo in questo mondo falso resti autentico,
pur vivendo in questo mondo sporco resti pulito
Ma soprattutto, sai vivere quando...
Pur vivendo in questo mondo con poco amore riesci ad amare
Ma ancor di più sai vivere...
Se, nonostante tutto, amerai lo stesso questo mondo.
 
Omar Falworth

La felicità



La felicità
*La felicità
non è mai altisonante.
- A.Huxley -
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*Essa è nascosta dappertutto;
basta scovarla.
- Confucio -
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*Non è la nostra condizione
ma la qualità della nostra anima
che ci rende felici.
- Voltaire -
****
*La felicità
è un modo di vedere.
- U.Ojetti -
*****
*Noi invidiamo la felicità degli altri,
gli altri invidiano la nostra.
- P.Siro -
*****
*Fate che la vostra felicità
non dipenda mai dagli altri.
- Mme de Maintenon -
*****
*La vera felicità costa poco;
se è cara, non è di buoma qualità.
-Francois Renè de Chateaubriand-

L'amicizia


L'amicizia
Una delle più grandi consolazioni di questa vita è l'amicizia; e una delle consolazioni dell'amicizia è quell'avere a chi confidare un segreto. Ora gli amici non sono a due a due, come gli sposi; ognuno, generalmente parlando, ne ha più di uno; il che forma una catena, di cui nessuno potrebbe trovar la fine. Quando dunque un amico si procura quella consolazione di deporre un segreto nel seno di un altro, dà a costui la voglia di procurarsi la stessa consolazione anche lui. Lo prega, è vero, di non dir nulla a nessuno; e una tal condizione, chi la prendesse nel senso rigoroso delle parole, troncherebbe immediatamente il corso delle consolazioni. Ma la pratica generale ha voluto che obblighi soltanto a non confidare il segreto, se non a chi sia un amico ugualmente fidato, il segreto gira e gira per quell'immensa catena, tanto che arriva all'orecchio di colui o di coloro a cui il primo che ha parlato intendeva appunto di non lasciarlo arrivare mai. Avrebbe però ordinariamente a stare un gran pezzo in cammino, se ognuno non avesse che due amici: quello che gli dice e quello a cui ridice la cosa da tacersi. Ma ci son degli uomini privilegiati che li contano a centinaia; e quando il segreto è venuto a uno di questi uomini, i giri divengono si rapidi e si molteplici, che non è più possibile di seguirne la traccia.

Alessandro Manzoni

Forse Dio vuole

dal web: non so chi è l'autore

giovedì 30 dicembre 2010

Amici per una ragione, una stagione o per sempre!


Alcune persone entrano nella tua vita per una ragione, altre per una stagione, altre per sempre.
Quando scoprirai quale di queste tre, saprai anche cosa puoi fare per queste persone.
Quando qualcuno entra nella tua vita per una RAGIONE, di solito lo fa per venire incontro a
un bisogno che tu hai espresso. Arriva per assisterti nel superare una difficoltà, per portarti guida e sostegno, per aiutarti fisicamente, emotivamente o spiritualmente. Può sembrarti mandato da Dio e magari lo è. C'è per la semplice ragione che tu abbia bisogno che ci sia!
Poi, senza che tu ti comporti male nei suoi confronti, oppure nel momento meno opportuno questa persona dirà o farà qualcosa che porterà il vostro rapporto a una fine.
Può morire. Può andarsene. Può costringerti col suo comportamento a prenderti una pausa.
Quello che dobbiamo capire è che il nostro bisogno è stato soddisfatto, il nostro desiderio è stato realizzato, il suo lavoro è finito. La preghiera che avevi rivolto è stata esaudita e ora è tempo di guardare avanti.
Alcune persone entrano nella tua vita per una STAGIONE, perché è arrivato il tuo turno di condividere, crescere o imparare. Ti fanno vivere un'esperienza di pace, oppure semplicemente ti fanno credere. Possono insegnarti qualcosa che non hai mai fatto. Di solito ti regalano un'incredibile gioia, ma solo per una stagione! Chi entra nella tua vita per SEMPRE lo fa per insegnarti cose che contribuiscono a darti una solida base emotiva. Il tuo lavoro è di accettare la lezione, amare questa persona e mettere ciò che hai imparato al servizio di tutte le altre relazioni e gli ambiti della tua vita Si dice che l'amore è cieco, ma l'amicizia è chiaroveggente.

Grazie per essere una parte della mia vita, sia che tu lo sia stato per una ragione, una stagione o per sempre!

non conosco l'autore del testo

Tutto quello che mi serve sapere l'ho imparato all'asilo



Tutto quello che mi serve sapere l'ho imparato all'asilo.La massima parte di ciò che veramente mi serve sapere su come vivere, cosa fare e in che modo comportarmi, l'ho imparata all'asilo. La saggezza non si trova al vertice della montagna degli studi superiori, bensì nei castelli di sabbia del giardino dell'infanzia. Queste sono le cose che ho appreso:
• Dividere tutto con gli altri.
• Giocare correttamente.
• Non fare male alla gente.
• Rimettere le cose al posto.
• Sistemare il disordine.
• Non prendere ciò che non è mio.
• Dire che mi dispiace quando faccio del male a qualcuno.
• Lavarmi le mani prima di mangiare.
• I biscotti caldi e il latte freddo fanno bene.
• Condurre una vita equilibrata: imparare qualcosa, pensare un po' e disegnare, dipingere, cantare, ballare, suonare e lavorare un tanto al giorno.
• Fare un riposino ogni pomeriggio.
• Nel mondo, badare al traffico, tenere per mano e stare vicino agli altri.
• Essere consapevole del meraviglioso: ricordare il seme nel vaso, le radici scendono, la pianta sale e nessuno sa veramente come e perché, ma tutti noi siamo così.
• I pesci rossi, i criceti, i topolini bianchi e persino il seme nel suo recipiente: tutti muoiono e noi pure.
• Non dimenticare, infine, la prima parola che ho imparato, la più importante di tutte: guardare.
Tutto quello che mi serve sapere, sta lì, da qualche parte: le regole Auree, l'amore, l'igiene alimentare, l'ecologia, la politica e il vivere assennatamente.
Basta scegliere uno qualsiasi tra questi precetti, elaborarlo in termini adulti e sofisticati e applicarlo alla famiglia, al lavoro, al governo, o al mondo in generale, e si dimostrerà vero, chiaro e incrollabile. Pensate a come il mondo sarebbe migliore se noi tutti, l'intera umanità, prendessimo latte e biscotti ogni pomeriggio alle tre e ci mettessimo poi sotto le coperte per un pisolino, o se tutti i governi si attenessero al principio basilare di rimettere ogni cosa dove l'hanno trovata e di ripulire il proprio disordine.
Rimane sempre vero, a qualsiasi età, che quando si esce nel mondo è meglio tenersi per mano e rimanere uniti.


Robert Fulghum
                                                                                   

Sorridi alla vita


Sorridi alla vita
Ogni mattina, al risveglio, abbiamo un credito
di 86400 secondi di vita per la giornata
e quando ci addormentiamo, alla sera,
non c’è riporto.
Quello che è stato vissuto è finito,
corrisponde a “ieri”
Ogni mattina la magia ricomincia e
noi giochiamo con una regola inderogabile:
in ogni momento la nostra vita può fermarsi,
senza preavviso.
Allora, cosa ne facciamo
dei nostri 86400 secondi quotidiani?
La vita è corta, anche per coloro che
passano il loro tempo trovandola lunga!
Un consiglio:
Approfittatene!
Buona giornata.

Ogni società viene giudicata da come tratta i meno fortunati.


A una cena di raccolta fondi per una scuola che serve i disabili mentali, il padre di uno degli studenti fece un discorso che nessuno di chi partecipava avrebbe mai dimenticato. Dopo aver lodato la scuola e il personale dedito, fece una domanda: "Quando influenze esterne non interferiscono dall'esterno, la natura di tutti è perfetta. Mio figlio Shay, tuttavia, non può imparare le cose che imparano gli altri.  Non può capire le cose come gli altri. Dov'è l'ordine naturale delle cose, in mio figlio?"
Il pubblico fu zittito dalla domanda.
Il padre continuò. "Io ritengo che, quando un bambino come Shay, fisicamente e mentalmente handicappato viene al mondo, si presenta un'opportunità di realizzare la vera natura umana, ed essa si presenta nel modo in cui le altre persone trattano quel bambino". Poi raccontò la storia che segue:
Shay e suo padre stavano camminando vicino a un parco, dove c'erano alcuni ragazzi che Shay conosceva che giocavano a baseball. Shay chiese: "Credi che mi lascerebbero giocare?" Il padre di Shay sapeva che la maggior parte dei ragazzi non volevano un ragazzo come lui nella squadra, ma comprendeva anche che se al figlio fosse stato permesso giocare, la cosa gli avrebbe dato un senso di appartenenza di cui aveva molto bisogno, e un po' di fiducia nell'essere accettato dagli altri, nonostante i suoi handicap.
Il padre di Shay si avvicinò a uno dei ragazzi sul campo e chiese se Shay poteva giocare, non aspettandosi un granché in riposta.
Il ragazzo si guardò attorno, in cerca di consiglio e disse: "Siamo sotto di sei e il gioco è all'ottavo inning. Immagino che possa stare con noi e noi cercheremo di farlo battere all'ultimo inning".
Shay si avvicinò faticosamente alla panchina, indossò una maglietta della squadra con un ampio sorriso e suo padre si sentì le lacrime negli occhi e una sensazione di tepore al cuore. Il ragazzo vide la gioia di suo padre per essere stato accettato.
In fondo all'ottavo inning, la squadra di Shay ottenne un paio di basi, ma era ancora indietro di tre. Al culmine del nono e ultimo inning, Shay si mise il guantone e giocò nel campo giusto. Anche se dalla sua parte non arrivarono dei lanci, era ovviamente in estasi solo per essere nel gioco e in campo, con un sorriso che gli arrivava da un orecchio all'altro, mentre suo padre lo salutava dalle gradinate.
Alla fine del nono inning, la squadra di Shay segnò ancora. Ora, con due fuori e le basi occupate, avevano l'opportunità di segnare la battuta vincente e Shay era il prossimo, al turno di battuta.
A questo punto, avrebbero lasciato battere Shay e perso l'opportunità di far vincere la squadra? Sorprendentemente, a Shay fu assegnato il turno di battuta. Tutti sapevano che gli era impossibile colpire la palla, perché Shay non sapeva neppure tenere bene la mazza, per non dire cogliere la palla. Comunque, mentre Shay andava alla battuta, il lanciatore, capendo che l'altra squadra stava mettendo da parte la vincita per far sì che Shay avesse questo momento, nella sua vita, si spostò di alcuni passi per lanciare la palla morbidamente, così che Shay potesse almeno riuscire a toccarla con la mazza. Arrivò il primo lancio e Shay girò la mazza a vuoto. Il lanciatore fece ancora un paio di passi avanti e gettò di nuovo lentamente la palla verso Shay. Mentre la palla era in arrivo, Shay girò goffamente la mazza, la colpì e la spedì lentamente sul terreno, dritta verso il lanciatore.
Il gioco avrebbe dovuto finire, a quel punto, ma il lanciatore raccolse la palla e avrebbe potuto facilmente lanciarla al primo che copriva la base e squalificare il battitore. Shay sarebbe stato fuori e questo avrebbe segnato la fine della partita. Invece, il lanciatore raccolse la palla e la lanciò proprio di là dalla testa del primo in base, fuori della portata dei compagni di squadra. Tutti quelli che si trovavano sugli spalti e i giocatori cominciarono a gridare: "Shay, corri in prima base! Corri in prima!"
Shay non aveva mai corso in vita sua così lontano, ma riuscì ad arrivare in prima base. Corse lungo la linea, con gli occhi spalancati e pieno di meraviglia. Tutti gli gridarono: "Corri alla seconda, alla seconda, ora!" Trattenendo il fiato, Shay corse ancor più goffamente verso la seconda, ansimando e sforzandosi di raggiungerla. Quando Shay curvò verso la seconda base, la palla era fra le mani del giocatore giusto, un piccoletto, che ora aveva la possibilità per la prima volta di essere lui l'eroe della propria squadra. Avrebbe potuto lanciarla alla seconda base per squalificare il battitore, ma comprese le intenzioni del lanciatore e anche lui gettò intenzionalmente la palla in alto, ben oltre la portata della terza base. Shay corse verso la terza base in delirio, mentre gli altri si spostavano per andare alla casa base. Tutti gridavano: "Shay, Shay, Shay, vai Shay".
Shay raggiunse la terza base, quello opposto a lui corse per aiutarlo e voltarlo nella direzione giusta, e gridò: "Shay, corri in terza! Corri in terza!" Mentre Shay girava per la terza base, i ragazzi d'entrambe le squadre e quelli che guardavano erano tutti in piedi e strillavano: "Shay, corri alla base! Corri alla base, sali sul piatto!" Shay corse, salì sul piatto e fu acclamato come l'eroe che aveva segnato un "gran slam" e fatto vincere la sua squadra.
Quel giorno, disse il padre a bassa voce e con le lacrime che ora gli rigavano la faccia, i ragazzi di entrambe le squadre aiutarono a portare in questo mondo un pezzo di vero amore e umanità.
Shay non superò l'estate e morì in inverno, senza mai scordare di essere stato l'eroe e di aver reso suo padre così felice, e di essere tornato a casa fra il tenero abbraccio di sua madre per il piccolo eroe del giorno!

Un saggio una volta disse che ogni società è giudicata da come tratta i meno fortunati


non so chi l'ha scritta

La finestra

La finestra
Due uomini, entrambi molto malati, occupavano la stessa stanza d'ospedale. A uno dei due uomini era permesso mettersi seduto sul letto per un'ora ogni pomeriggio per aiutare il drenaggio dei fluidi dal suo corpo. Il suo letto era vicino all'unica finestra della stanza. L'altro uomo doveva restare sempre sdraiato. Infine i due uomini fecero conoscenza e cominciarono a parlare per ore. Parlarono delle loro mogli e delle loro case, del loro lavoro, del loro servizio militare e dei viaggi che avevano fatto.
Ogni pomeriggio l'uomo che stava nel letto vicino alla finestra poteva sedersi e passava il tempo raccontando al suo compagno di stanza tutte le cose che poteva vedere fuori dalla finestra. L'uomo nell'altro letto cominciò a vivere per quelle singole ore nelle quali il suo mondo era reso più bello e più vivo da tutte le cose e i colori del mondo esterno.
La finestra dava su un parco con un delizioso laghetto. Le anatre e i cigni giocavano nell'acqua mentre i bambini facevano navigare le loro barche giocattolo. Giovani innamorati camminavano abbracciati tra fiori di ogni colore e c'era una bella vista della città in lontananza. Mentre l'uomo vicino alla finestra descriveva tutto ciò nei minimi dettagli, l'uomo dall'altra parte della stanza chiudeva gli occhi e immaginava la scena. In un caldo pomeriggio l'uomo della finestra descrisse una parata che stava passando. Sebbene l'altro uomo non potesse sentire la banda, poteva vederla. Con gli occhi della sua mente così come l'uomo dalla finestra gliela descriveva.
Passarono i giorni e le settimane. Un mattino l'infermiera del turno di giorno portò loro l'acqua per il bagno e trovo il corpo senza vita dell'uomo vicino alla finestra, morto pacificamente nel sonno.
L'infermiera diventò molto triste e chiamò gli inservienti per portare via il corpo. Non appena gli sembrò appropriato, l'altro uomo chiese se poteva spostarsi nel letto vicino alla finestra.
L'infermiera fu felice di fare il cambio, e dopo essersi assicurata che stesse bene, lo lasciò solo. Lentamente, dolorosamente, l'uomo si sollevò su un gomito per vedere per la prima volta il mondo esterno. Si sforzò e si voltò lentamente per guardare fuori dalla finestra vicina al letto. Essa si affacciava su un muro bianco. L'uomo chiese all'infermiera che cosa poteva avere spinto il suo amico morto a descrivere delle cose così meravigliose al di fuori da quella finestra.
L'infermiera rispose che l'uomo era cieco e non poteva nemmeno vedere il muro.
"Forse, voleva farle coraggio." disse.
 
Epilogo: Vi è una straordinaria felicità nel rendere felici gli altri, anche a dispetto della nostra situazione. Un dolore diviso è dimezzato, ma la felicità divisa è raddoppiata.
Se vuoi sentirti ricco conta le cose che possiedi che il denaro non può comprare.
L'oggi è un dono, è per questo motivo che si chiama presente.


non ho trovato chi l'ha scritta

Vorrei essere un televisore

Un bambino pensando una preghiera, disse così:
Signore questa notte ti chiedo una cosa speciale…
Trasformami in un televisore, così che io possa occupare il suo posto.
Mi piacerebbe vivere come il televisore di casa mia.
In altre parole avere una stanza speciale per riunire tutti i membri della mia famiglia attorno a me.
Esser preso sul serio quando parlo.
Fa che io sia al centro dell’attenzione così che tutti mi prestino ascolto senza interrompermi né discutere.
Mi piacerebbe provare l’attenzione particolare che riceve la televisione quando qualcosa non funziona... 
E tener compagnia a mio papà quando torna a casa, anche quando è stanco dal lavoro.
E che la mia mamma, al posto di ignorarmi, mi cerchi quando è sola e annoiata.
E che i miei fratelli e sorelle litighino per stare con me...
E che possa divertire tutta la famiglia, anche se a volte non dico niente.
Mi piacerebbe vivere la sensazione di chi tralascia tutto per passare alcuni momenti al mio fianco.
Signore non ti chiedo molto. Solo vivere come qualsiasi televisore.

non ho trovato chi è l'autore

Il vaso della maionese e i due bicchieri di vino


Il vaso della maionese e i due bicchieri di vino
Quando ti sembra di avere troppe cose da gestire nella vita, quando ventiquattro ore in un giorno non sono abbastanza, ricordati del vaso della maionese e dei due bicchieri di vino.
Un professore stava davanti alla sua classe di filosofia e aveva davanti alcuni oggetti. Quando la classe incominciò a zittirsi, prese un grande barattolo di maionese vuoto e lo iniziò a riempire di palline da golf. Chiese poi agli studenti se il barattolo fosse pieno e costoro risposero che lo era. Il professore allora prese un barattolo di ghiaia e la rovesciò nel barattolo di maionese. Lo scosse leggermente e i sassolini si posero negli spazi vuoti, tra le palline da golf. Chiese di nuovo agli studenti se il barattolo fosse pieno e questi concordarono che lo era. Il professore prese allora una scatola di sabbia e la rovesciò aggiungendola nel barattolo; ovviamente la sabbia si sparse ovunque all'interno. Chiese ancora una volta se il barattolo fosse pieno e gli studenti risposero con un unanime 'si'. Il professore estrasse quindi due bicchieri di vino da sotto la cattedra e aggiunse il loro intero contenuto nel barattolo, andando così effettivamente a riempire gli spazi vuoti nella sabbia. Gli studenti risero. "Ora", disse il professore non appena la risata si fu placata, "voglio che consideriate questo barattolo come la vostra Vita". Le palle da golf sono le cose importanti: la vostra famiglia, i vostri bambini, la vostra salute, i vostri amici e le vostre Passioni; le cose per cui, se anche tutto il resto andasse perduto e solo queste rimanessero, la vostra vita continuerebbe ad essere piena. I sassolini sono le altre cose che hanno importanza, come il vostro lavoro, la casa, la macchina... la sabbia è tutto il resto: le piccole cose. Se voi mettete nel barattolo la sabbia per prima, non ci sarà spazio per la ghiaia e nemmeno per le palle da golf. Lo stesso vale per la vita: se spendete tutto il vostro tempo e le vostre energie dietro le piccole cose, non avrete più spazio per le cose che sono importanti per voi. Prestate attenzione alle cose che sono indispensabili per la vostra felicità: giocate con i vostri bambini, godetevi la famiglia ed i genitori fin che ci sono; portate il vostro compagno/a fuori a cena... E non solo nelle occasioni importanti! Dedicatevi a ciò che amate e alle passioni, tanto ci sarà sempre tempo per pulire la casa o fissare gli appuntamenti. Prendetevi cura per prima cosa delle palle da golf, le cose che contano davvero. Fissate le priorità... il resto è solo Sabbia. Uno degli studenti alzò la mano e chiese cosa rappresentasse il vino. Il professore sorrise: "Sono felice che tu l'abbia chiesto". Serve solo per mostrarvi che non importa quanto piena possa sembrare la vostra vita: ci sarà sempre spazio per un paio di bicchieri di vino con un amico.


non conosco l'autore

Commiato


La Marioneta
Se per un istante Dio si dimenticasse che sono una marionetta di stoffa e mi facesse dono di un pezzo di vita, probabilmente non direi tutto ciò che penso, ma penserei a tutto ciò che dico.
Valuterei le cose, non per il loro valore, ma per ciò che significano.
Dormirei poco, sognerei di più, essendo cosciente che per ogni minuto che teniamo gli occhi chiusi, perdiamo sessanta secondi di luce.
Andrei avanti quando gli altri si ritirano, mi sveglierei quando gli altri dormono.
Ascolterei quando gli altri parlano e con quanto piacere gusterei un buon gelato al cioccolato.
Se Dio mi desse un pezzo di vita, mi vestirei in modo semplice, e prima di tutto butterei me stesso in fronte al sole, mettendo a nudo non solo il mio corpo, ma anche la mia anima.
 Dio mio se avessi un cuore, scriverei il mio odio sul ghiaccio e aspetterei l’arrivo del sole. Sulle stelle dipingerei una poesia di Benedetti con un sogno di Van Gogh e una canzone di Serrat sarebbe la serenata che offrirei alla luna.
Annaffierei le rose con le mie lacrime per sentire il dolore delle loro spine e il rosso bacio dei loro petali.
Dio mio se avessi un pezzo di vita, non lascerei passare un solo giorno senza dire alle persone che amo, che le amo. Direi ad ogni uomo e ad ogni donna che sono i miei prediletti e vivrei innamorato dell’amore.
Mostrerei agli uomini quanto sbagliano quando pensano di smettere di innamorarsi man mano che invecchiano, non sapendo che invecchiano quando smettono di innamorarsi!
A un bambino darei le ali, ma lascerei che imparasse a volare da solo.
Ai vecchi insegnerei che la morte non arriva con la vecchiaia, ma con la dimenticanza.
Ho imparato così tanto da voi, Uomini...  Ho imparato che ognuno vuole vivere sulla cima della montagna, senza sapere che la vera felicità sta nel come questa montagna è stata scalata.
Ho imparato che quando un neonato stringe per la prima volta il dito del padre nel suo piccolo pugno, l’ha catturato per sempre.
Ho imparato che un uomo ha il diritto di guardare dall’alto in basso un altro uomo solo per aiutarlo a rimettersi in piedi.
Da voi ho imparato così tante cose, ma in verità non saranno granchè utili, perchè quando mi metteranno in questa valigia, starò purtroppo per morire.
Dì sempre ciò che senti e fa’ ciò che pensi.
Se sapessi che oggi è l’ultima volta che ti guardo mentre ti addormenti, ti abbraccerei fortemente e pregherei il Signore per poter essere il guardiano della tua anima.
Se sapessi che oggi è l’ultima volta che ti vedo uscire dalla porta, ti abbraccerei, ti darei un bacio e ti chiamerei di nuovo per dartene altri.
Se sapessi che oggi è l’ultima volta che sento la tua voce, registrerei ogni tua parola per poterle ascoltare una e più volte ancora.
Se sapessi che questi sono gli ultimi minuti che ti vedo, direi “ti amo” e non darei scioccamente per scontato che già lo sai.
Sempre c’è un domani e la vita ci dà un’altra possibilità per fare le cose bene, ma se mi sbagliassi e oggi fosse tutto ciò che ci rimane, mi piacerebbe dirti quanto ti amo, che mai ti dimenticherò.
Il domani non è assicurato per nessuno, giovane o vecchio. Oggi può essere l’ultima volta che vedi chi ami. Perciò non aspettare oltre, fallo oggi, perchè se il domani non arrivasse, sicuramente compiangeresti il giorno che non hai avuto tempo per un sorriso, un abbraccio, un bacio e che eri troppo occupato per regalare un ultimo desiderio.
Tieni chi ami vicino a te, digli quanto bisogno hai di loro, amali e trattali bene, trova il tempo per dirgli “mi spiace”, “perdonami”, “per favore”, “grazie” e tutte le parole d’amore che conosci.
Nessuno ti ricorderà per i tuoi pensieri segreti. Chiedi al Signore la forza e la saggezza per esprimerli. Dimostra ai tuoi amici e ai tuoi cari quanto sono importanti.



Citazione da Wikipedia:
La Marioneta fa parte del libro Lo Que Le He Enseñado a la Vida, scritto dall'alterego dello scrittore messicano, Don Molfes. Il libro, in realtà, è un doppio libro, che si può leggere sia da un verso sia dall'altro. Nel verso corretto, si trova Lo Que Me Ha Enseñado la Vida (Quello che mi ha insegnato la vita), a firma di Johnny Welch. Leggendo, invece, il libro dalla quarta di copertina, si trova Lo Que Le He Enseñado a la Vida (Quello che ho insegnato alla vita), a firma di Don Molfes.

La scatola vuota


La scatola vuota
La storia ebbe inizio tempo fa, quando un uomo punì sua figlia di cinque anni per la perdita di un oggetto di valore ed il denaro in  quel periodo era poco.
Era il periodo di Natale, la mattina successiva la bambina portò un regalo e disse "Papà è per te". Il padre era visibilmente imbarazzato, ma la sua arrabbiatura aumentò quando, aprendo la scatola, vide che dentro non c'era nulla.
Disse in modo brusco:
"Non lo sai che quando si fa un regalo, si presuppone che nella scatola ci sia qualcosa?". 
La bimba lo guardò dal basso verso l'alto e con le lacrime agli occhi disse:
"Papà, non è vuota, ho messo dentro tanti baci fino a riempirla".
Il padre si sentì annientato.
S’inginocchiò e mise le braccia al collo della sua bimba e le chiese perdono.
Passò del tempo e una disgrazia portò via la bambina.
Per tutto il resto della sua vita, il padre tenne sempre la scatola vicino al suo letto e quando si sentiva scoraggiato o in difficoltà, apriva la scatola e tirava fuori un bacio immaginario ricordando l'amore che la bambina ci aveva messo dentro.

non so chi è l'autore

Le quattro candele



Le quattro candele

Le quattro candele , bruciando, si consumavano lentamente.
Il luogo era così silenzioso che si poteva udire la loro conversazione. 
La prima disse:
Io sono la Pace ma gli uomini non sanno mantenermi.
Penso che non mi rimanga altro da fare che spegnermi
e la candela piano piano si spense.

La seconda disse:
Io sono la Fede, ma gli uomini non vogliono saperne di me, non ha senso che io continui ad ardere, una lieve brezza soffiò su di lei e la spense.
 La terza candela tristemente disse:
Io sono l’Amore, non ho la forza per continuare a bruciare, gli uomini non mi considerano, non comprendono la mia importanza…..ormai odiano persino i loro fratelli e senza esitare un attimo si spense.
In quell’istante, un bimbo entrò nella stanza, vide la semioscurità e impaurito disse: ma che fate? Non potete spegnervi, ho paura del buio, e si mise a piangere.
La quarta candela allora disse:
non temere finchè io resterò accesa potremo sempre riaccendere le altre candele perché io sono la Speranza.
Il bimbo con gli occhi lucidi prese allora la Speranza e riaccese le altre candele.


Fate che la speranza non si spenga mai nel nostro cuore e che ognuno di noi possa, in ogni istante, riaccendere con la fiamma della Speranza,
.........la Pace, la Fede, l'Amore

Le Dolomiti - Italy


Le Dolomiti
 Patrimonio Naturale dell'Umanità UNESCO
Le Dolomiti nel 2009 sono state proclamate Patrimonio Naturale dell'Umanità. I ventuno membri del Consiglio mondiale dell'Unesco hanno attribuito all’unanimità il riconoscimento a nove gruppi dolomitici che si trovano tra le province di Trento, Bolzano, Belluno, Pordenone e Udine.
Nella zona votata si trovano il gruppo formato da Pelmo e Croda da Lago, il massiccio della Marmolada con la cima più alta (3.343 m.) e il ghiacciaio più caratteristico. Tra i luoghi d’interesse ci sono le Pale di San Martino, le Pale di San Lucano le Dolomiti Bellunesi e il gruppo formato dalle Dolomiti Friulane e d’Oltre Piave, i Cadini, le Dolomiti di Sesto con le Tre Cime di Lavaredo, le Dolomiti d’Ampezzo, le Dolomiti di Fanes, Senes e Braies. Bellissimi sono il gruppo Puez-Odle, lo splendido parco naturale altoatesino, il gruppo formato dallo Sciliar, dal Catinaccio e dal Latemar, le Dolomiti di Brenta. Di notevole interesse scientifico è La gola del Rio Bletterbach (Rio delle Foglie), lungo il percorso di questo canyon si possono distinguere i diversi strati geologici, sovrapposti l'uno all'altro, dove si trovano moltissime tracce di reperti fossili; il percorso rappresenta una fonte interessantissima di studio geologico della Terra.

Sardegna - Italy - la Costa orientale

Costa orientale della Sardegna.
L'Ogliastra è situata nella zona centro orientale della Sardegna, qui la splendida natura sarda offre forse il meglio di sé. Il suo territorio consta di una piccola parte pianeggiante e di una collinosa e montagnosa che culmina col monte Gennargentu alto 1834 metri. La costa, unica nel mediterraneo, è caratterizzata da quarantacinque chilometri di falesie selvagge, interrotte ogni tanto da luoghi stupendi incastonati fra mare e roccia. Cala Mariolu, Cala Luna, Cala Biriola, Cala Sisine e Cala Goloritzè, conservano intatta la loro natura impervia e selvaggia, presentando uno dei paesaggi marini più incantevoli del mediterraneo. Interessantissime le opere dell'uomo: Domus de Janas, Fonti sacre, Tombe dei Giganti, Menhir, Nuraghi, che rappresentano la storia di una cultura e una civiltà remota, che attraverso i secoli è giunta sino a noi pressoché intatta nei suoi valori fondamentali.

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Stintino spiaggia  La Pelosa



Una delle coste più affascinanti nell'estrema punta nord - ovest della Sardegna è nel comune di Stintino. In questa zona ci sono varie spiagge e cale e calette ma la Pelosa con la sua sabbia bianchissima e le acque cristalline e certamente la più famosa. Il paese offre molti spunti per trascorrere una buona vacanza. Escursioni in barca al Parco Nazionale dell’Asinara, raggiungibile in circa mezzora partendo dal Porto principale di Stintino e con un po’ di fortuna s’incontrano i delfini. C’è il museo della tonnara, ci sono le quattro torri nel comune di Stintino e le tre dell’Asinara, la torre della Pelosa è la più conosciuta.
In estate nelle località famose è difficile parcheggiare, qui, causa affollamento, era quasi impossibile. 

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Non si trovano in questa zona ma dichiarate dall’UNESCO patrimonio dell’umanità.
*Il complesso nuragico di Barumini, (Sardegna centro-meridionale) maestoso nuraghe circondato da un ampio villaggio risultato di un'occupazione durata quasi 2000 anni, dal 1600 a.C. circa, fino al III secolo d.C. in piena età romana.
*Le miniere sarde del Parco geominerario

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l Nuraghe complesso Santu Millanu risalente al VII-VI sec. a.C.(patrimonio UNESCO) è ubicato nella regione omonima  in  comune di Nuragus (Sud Sardegna), è uno dei 36 nuraghi del   territorio comunale.

mercoledì 29 dicembre 2010

Isola Palmaria, Isola del Tino, Isolotto del Tinetto - Liguria - Italy


Palmaria
L’isola Palmaria è ricca di grotte, le più famose, la Grotta Azzurra e la Grotta Vulcanica, si trovano nel versante occidentale. La grotta azzurra così chiamata per il colore azzurro dell’acqua, che colora di riflessi iridescenti le pareti della roccia, ha uno sviluppo di quasi 60 metri con una profondità massima di 19 metri e l’accesso è consentito solo a piccole imbarcazioni. Guardando verso l’alto, sulla parete più interna, una grossa stalattite ha assunto la forma di una tartaruga. La grotta, denominata Vulcanica, ha la conformazione delle rocce che assomigliano a una colata di lava, ha al suo interno una polla d’acqua dolce.  A sud - ovest dell’isola, a circa 30 metri di altezza dalla superficie del mare, si apre la Grotta dei Colombi, dove ha vissuto l’uomo preistorico. Esplorata per la prima volta nel 1869, si sono trovati vari oggetti, quali punte di frecce, raschiatoi di selce, punteruoli d’osso, rozze stoviglie, conchiglie traforate e levigate e anche resti umani e animali.
L’isola del Tino si trova a sud della Palmaria, dalla quale dista circa 400 metri.
Ha una forma triangolare e una superficie pari a un terzo di quella di Palmaria, ha anch’essa il versante verso ponente arido, mentre il resto è caratterizzato da una vegetazione arborea mediterranea. Nella parete occidentale dell’isolotto del Tino si apre una fenditura alta 28 metri circa, prodotta dall’erosione del mare. E’ detta “sifone del Tino” o “Grotta del Lupo” perché durante le violente mareggiate i flutti si spingono nel suo interno per fuoriuscire da una bocca superiore, emettendo tenebrosi rumori simili ai lamenti di un animale.
Il Borgo di Porto Venere mantiene la sua struttura architettonica pressoché immutata da quasi otto secoli, con scorci caratteristici e pittoreschi, l'unicità degli antichi portali delle case che si allineano strette l'una all'altra sui carruggi e sulla calata e la Chiesina di San Pietro, arroccata sulla roccia del promontorio e con essa quasi fusa in una stupenda armonia architettonica. In prossimità dell'antica cinta muraria inizia il famoso sentiero N°1 che collega Porto Venere alle cinque Terre e che è meta ogni anno di un crescente turismo escursionistico; il sentiero, che si snoda a mezza costa lungo le pendici del Muzzerone e della Castellana, offre bellissimi panorami.
Dal molo partono numerosi battelli diretti alle Isole, Palmaria, Tino e Tinetto, a Lerici ed alle Cinque Terre

Cinque Terre - Liguria - Italy


Cinque Terre, Liguria
Patrimonio dell'umanità UNESCO
Il Parco Nazionale delle Cinque Terre, formato dai comuni di: Riomaggiore, Menarola, Coniglia, Vernazza, Monterosso, offre coste a strapiombo sul mare con baie e spiaggette, i caratteristici rustici, i borghi medievali, i santuari, i sentieri panoramici sul mare e sui pendii.
In quest’angolo della Liguria nel corso dei secoli l’uomo, con un lavoro costante, è riuscito a creare questa monumentale architettura paesaggistica costituita dai terrazzamenti a picco sul mare, che sorretti da più di 7000 km lineari di muri a “secco”, sono coltivati a vigneto fino quasi a lambire le onde del mare.
Interessante la fauna marina fra le più varie e ricche della Liguria nonostante una superficie di fondale relativamente ridotta come quella delle Cinque Terre.


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Il sentiero dell'amore
 Cinque terre Liguria
 Sicuramente la Via dell’Amore, il percorso turistico/escursionistico che collega Riomaggiore a Manarola, rappresenta uno dei sentieri più celebri d’Italia. Pochi, però, ne conoscono la storia.
Agli inizi del 1900, durante i lavori di ammodernamento della linea ferroviaria si rese necessaria la realizzazione della galleria tra Riomaggiore e Manarola. Per lo scavo si dovette ricorrere all’uso delle mine e ciò rese necessaria la creazione di una polveriera lontana dai due centri abitati. Si realizzarono quindi due sentieri a picco sul mare, uno da Manarola e uno da Riomaggiore, per raggiungere il luogo sicuro e di non facile accesso dove fu ubicata la polveriera. Terminati i lavori ferroviari, la polveriera fu smantellata, rimasero i due sentieri che la raggiungevano.
Gli abitanti di Riomaggiore e Manarola commissionarono a due esperti del luogo, Pietro Manara e Pin dei Dria, l’allargamento dei due sentieri per costruire quella che, per le popolazioni locali, rappresentava la “Strada Nuova”, un percorso breve e veloce, che univa i due centri.
L’opera non fu facile e i due incontrarono grosse difficoltà, ma il lavoro fu completato in maniera esemplare.
Il percorso panoramico, molto apprezzato dai turisti, fu ribattezzato in seguito “Via dell’Amore”.
Alla fine degli anni ‘80, il sentiero cominciava a franare in molti tratti, ciò rese indispensabile la sua chiusura per consentirne il ripristino, che avvenne grazie ad un contributo dell’unione europea. La riapertura della passeggiata, risale al 1995.

Arcipelago Ponziano (Regione Lazio) Italy


Arcipelago Ponziano
Le isole dell'arcipelago Ponziano altitudine massima 280 m. sono di origine vulcanica, ad eccezione di Zannone, formata da calcare e dolomie. Da un punto di vista geologico, oltre che geografico, si possono identificare due gruppi: quello occidentale, formato da Ponza, Zannone e Palmarola, e quello orientale con Ventotene e Santo Stefano, che sono ciò che resta di un antico cono vulcanico che aveva un diametro di circa 15-20 km e che si innalzava per 1.039 metri da fondali di circa 900 metri di profondità. Tra i due gruppi, distanti tra loro trentanove km, è lo scoglio la Botte. Solo le isole di Ponza e Ventotene sono abitate.
L’isola di Ponza è la maggiore di tutto l’arcipelago ed è una delle più graziose isole del Tirreno, lunga quasi otto km, con una larghezza massima di 1800 m, è circondata da numerosi scogli. L’isola di Palmarola, l’antica Palmaria, è lunga 2.5 km e larga in media 400 metri, le coste sono molto frastagliate e anche qui sono numerosi gli scogli.
L’isola di Zannone, è larga 1500 metri e lunga poco più di 900m. ha coste ripide e poco frastagliate.
L’isola di Ventotene, è lunga 1.750m, larga al massimo 850m. In età romana tutta l’isola era probabilmente una sola grande villa imperiale servita da un proprio porticciolo.
Il parco marino che comprende le isole di Ventotene e Santo Stefano è un vero paradiso per le immersioni subacquee, qui si possono vedere moltissimi tipi di pesci grazie alla particolare limpidezza delle acque.


Arcipelago delle isole Eolie - Italy


Arcipelago delle isole Eolie
Patrimonio naturale dell'Umanità UNESCO
 Le Isole Eolie dette anche Isole Lipari, sono un arcipelago di origine vulcanica, situato nel Mar Tirreno, in provincia di Messina, a Nord della costa siciliana. Disseminate, su un arco di 90 Km. di mare, comprendono due vulcani attivi, Stromboli e Vulcano, oltre a vari fenomeni di vulcanismo secondario.
Isole di straordinario fascino, sono state definite le "sette perle del mediterraneo". L'arcipelago è composto dalle seguenti isole:
Panarea con gli isolotti basaltici di Basiluzzo, Dattilo e Lisca Bianca.
Lipari (centro amministrativo)
Salina
Stromboli (con il vicino scoglio di Strombolicchio)
Vulcano
Alicudi
Filicudi
Panarea è l’isola più piccola. Lipari, la più grande, è detta la montagna bianca perchè costituita dalla pomice una pietra porosa che in acqua galleggia. Salina è famosa per i capperi e per la produzione di Malvasia. Stromboli si presenta come un enorme gigante nero col pennacchio, infatti, quando il sole tramonta è possibile vedere la fiamma del vulcano, uno spettacolo molto suggestivo.
A Vulcano ci si può immergere in un laghetto naturale di fanghi caldi. Alicudi e Filicudi sono le isole più antiche, entrambe dotate di straordinaria bellezza, sono le più incontaminate.


Black River Georges National Park - Mauritius


Black River Georges National Park
Patrimonio umanità UNESCO
Mauritius nell'oceano Indiano, poco a nord del tropico del Capricorno, lunga 68 km e larga 48 con 1865 km² di superficie e con chilometri di spiagge formate in prevalenza da banchi corallini, è un'isola vulcanica distante circa 250 Km da Reunion e 800 Km dal Madagascar; comprende anche l'isola di Rodriguez e alcuni atolli corallini quali Cargados, Carajos e Agalega, fa parte dell'arcipelago delle Mascarene. Lungo le strade dell’isola nei parchi e nei giardini è tutto un susseguirsi di alberi e arbusti variopinti e profumati. Le lunghe distese di sabbia sono coronate da folti filari di casuarina. Altre curiosità dell'isola sono rappresentate dal fiore simbolo di Mauritius che è l'anthurium ed è formato da un solo petalo; il dodo, anch'esso simbolo di Mauritius, era l'uccello più rappresentativo dell'isola: grasso, buffo e non in grado di volare è ormai estinto.
 Il parco naturale più grande dell'isola è il Black River Georges National Park, - patrimonio dell’umanità UNESCO - che ha un'estensione di 3.600 ettari, con otto aree protette. Le immense piantagioni di canna da zucchero rappresentano una delle attività economiche principali dell'isola.
Imperdibili le spiagge di Trou aux Biches, Mont Choisy, Blue Bay. Il paesaggio da cartolina di Cap Malhereux, la modaiola Grand Baie e Pereybère. Interessante il giardino botanico di Pamplemousses con una varietà infinita di piante e alberi provenienti da tutto il mondo. Bellissime le cascate di Chamarel, vero gioiello di un parco verdissimo. Nello zoo di Casela si possono ammirare tantissimi uccelli colorati. Le sette terre colorate di Chamarel sono qualcosa d’indescrivibile. Da visitare il tempio di Shiva che sorge sulle rive del lago Gran Bassin. Dalla zona panoramica di Black River Georges National Park, dominio incontrastato delle scimmie, si può osservare la fitta vegetazione che contraddistingue Mauritius, mentre dal punto più alto della città di Curapipe si può vedere il laghetto di Trou aux Cerfs, cratere di un antico vulcano dormiente. All’Isola dei Cervi il mare forma una piscina naturale incontaminata.
Circa 6 km a sud-est di Mare aux Vacoas c’è il lago sacro degli indù, Grand Bassin e, alcuni km più a est, Plaine Champagne, la zona più piovosa ma più naturale di Mauritius. Verso l'estremità settentrionale della pianura, si trova il belvedere Rivière Noire, da cui si possono vedere le cascate, e gli 830 metri del Piton de la Petite Rivière Noire, il più alto picco dell'isola. La foresta di Maccabè  è ancora la foresta endemica del luogo, è un santuario per gli uccelli quasi estinti come il Mauritian Kestrel e gli alberi come il Tambalocogue, l'ebano ed il Bois de Natte.

Humedales del Este - Uruguay -


Humedales del Este
 Riserva della Biosfera UNESCO
Il dipartimento di Rocha è uno dei 19 dipartimenti dell'Uruguay, possiede 170 km di coste sull'oceano atlantico e circa 50 km di litorale sulla Laguna Merín che lo bagna al nord.
Qui si trovano gli ”Humedales del Este”: quasi 200 ettari di lagune, fiumi ed estuari e un vasto ecosistema dove vivono 400 specie diverse di uccelli. Bellissimi i palmeti che si riflettono sulle acque della Laguna Castillo e della Laguna Negra, a questo si devono aggiungere le dune del Capo Polonio e il Parco Nazionale di Santa Teresa.

martedì 28 dicembre 2010

Lanzarote - Canarie


Lanzarote
Riserva Mondiale della Biosfera UNESCO
Fa parte dell'arcipelago delle Isole Canarie, si trova ad un centinaio di km dalle coste del Marocco, è l'isola più nord-orientale dell'arcipelago spagnolo. E' lunga 62 km e larga 20 e dunque si può andare ovunque in una giornata per strade asfaltate e ben curate. La superficie è di 806 km² (quarta isola dell'arcipelago). Il principale centro dell'isola è Arrecife. Vicino a Lanzarote si trovano le isole minori di Graciosa, Alegranza e Montaña Clara.
E’ un’isola dalle molteplici sfaccettature, con le coste frastagliate che si bagnano nelle acque dell'Oceano Atlantico, la pianura di sabbia che caratterizza il centro-ovest dell'isola (Jable) e i crateri delle eruzioni del 1730 col mare di lava a perdita d'occhio (Parque Nacional de Timanfaya). Il sole accecante, le basse colline rossastre od ocra che sovrastano i paesi bianchi, oppure le colline crateriche de La Geria, con le coltivazioni di vite, o il Malpais de la Corona, con le guglie di lava ed i blocchi di magma rappreso, la rendono unica. Una cosa che si nota è la scarsità di vegetazione, ci sono aiuole ben curate, piccole palme, fiori da giardino ma niente alberi secolari.
Lanzarote è storia, è mistero, con i suoi contrasti, le luci, i suoi odori, come è mistero l'origine della sua gente. Se non fosse un'isola, la più strana delle Canarie, sarebbe un frammento di luna.

Salar de Uyuni –Bolivia-


Salar de Uyuni –Bolivia-
Altopiano andino meridionale della Bolivia, a 3.650 metri di altitudine nei pressi della città di Uyuni, c’è la più vasta distesa di sale del pianeta. Il Salar è un deserto spettacolare completamente piatto e ricoperto da uno strato bianco che potrebbe sembrare neve, ma in realtà è sale. L'Isla del Pescado è una formazione rocciosa di 24,62 km² alta 102 m. che emerge, come un atollo dalla distesa di sale, è formata da sedimenti calcarei marini e materiale vulcanico che hanno creato un terreno sufficientemente fertile da permettere la crescita di grandi e piccoli cactus, piante erbacee e licheni. Sull'Isla sono stati rinvenuti giacimenti archeologici della cultura Tiahuanaco, rovine Inca, caverne e gallerie naturali. Circa 40.000 anni fa in questa zona c’era un gigantesco lago che prosciugandosi originò i due attuali laghi Poopó e Uru Uru e i due deserti Salar de Coipasa e l’enorme Salar de Uyuni che si estende per circa 12.000 km². Si stima che contenga dieci miliardi di tonnellate di sale, annualmente vengono estratte meno di 25.000 tonnellate. Lo strato superiore della crosta ha uno spessore di circa 10 m. ma sotto ci sono almeno una decina di strati che hanno un'altezza variabile fra i due e i dieci metri. Il Salar contiene notevoli quantità di Potassio, Boro, Magnesio e soprattutto un terzo delle riserve di Litio del pianeta, questo metallo è una delle materie prime vitali nella costruzione delle batterie, anche quelle per le auto elettriche. Una leggenda Inca racconta che nel deserto vi sono gli Ojos de Salar (occhi del deserto di sale) che inghiottivano le carovane. Gli Ojos sono buchi nella superficie salata che in particolari condizioni di luce diventano pericolosi, poiché sono quasi invisibili, mimetizzati dall’acqua che affiora.

Parco Nazionale Kakadu - Australia


Parco Nazionale Kakadu
Australia - Territori del nord - 171 Km a est della città di Darwin.
Superficie: 19.804 km²
Patrimonio dell'Umanità UNESCO

A meno di tre ore di strada da Darwin s’incontra il parco di Kakadu caratterizzato da bellissime cascate che formano specchi d’acqua, coperti di ninfee dove vivono enormi coccodrilli.
Vi sono paludi, acquitrini e pozze d'acqua, dovute alla presenza di diversi fiumi, come il South Alligator, ma anche zone desertiche, selve tropicali, massicci di arenaria e moltissime specie sia animali sia vegetali.
Nel parco si trovano numerose testimonianze della cultura degli aborigeni, che da millenni abitano queste zone, qui, si erge il quasi inaccessibile altopiano di Kakadu-Arnhemland. L’altopiano formatosi in milioni di anni possiede ambienti naturali e spettacolari che includono: gole, crepacci, grotte e arcate. Nel parco sono stati tracciati numerosi percorsi da fare in fuoristrada e varie zone adibite a campeggio presso le località di maggior interesse.
Il Kakadu è un vero e proprio museo all'aperto. Studi archeologici dimostrano che gli aborigeni abitano in Kakadu da 50.000 anni. Sono numerose le grotte decorate con dipinti realizzati con l'ocra. Figure antichissime, alcune delle quali risalgono a diciotto mila anni fa, che raccontano le leggende e le tradizioni dei nativi.
L’animale che più caratterizza il parco è il coccodrillo marino. Può raggiungere i sette metri di lunghezza e 1.200 kg di peso, è il più grande rettile del mondo e i locali ne hanno fatta un'attrazione turistica.
C’è anche il coccodrillo d'acqua dolce, ma non supera i due metri. Negli specchi  d’acqua si radunano pellicani, aironi e cormorani. Ci sono uccelli dall’aspetto strano come gli jabiru, mentre i più comuni sono i galah, piccoli pappagalli rosa e grigi presenti in ogni zona del Kakadu, falchi pescatori, aquile di mare, nibbio bruno, anatre di tutti i tipi, pesci, vi sono anche canguri wallabie, wallaroo, opossum e migliaia di volpi volanti.
Gran parte della vegetazione arborea è composta di eucalipti, mentre lungo la costa e gli estuari dei fiumi abbondano le mangrovie e le distese di salicornie. Gigli d'acqua e falaschi caratterizzano le paludi. Interessanti le melaleuca, alberi dalla corteccia cartacea. Sono una specie di farmacia naturale, pestando le loro foglie, gli aborigeni ricavano una sostanza molto efficace come disinfettante. Il parco Kakadu è uno dei pochi luoghi che ha un duplice novero nell'elenco delle località Patrimonio Mondiale dell'Umanità, è presente sia per le sue connotazioni naturali sia per quelle culturali.

lunedì 27 dicembre 2010

Lamu - Kenya -


Lamu - Kenia
Patrimonio dell’umanità UNESCO
Lamu è allo stesso tempo un arcipelago, un’isola e una città tranquilla, sulla costa nord del Kenya oceano Indiano. La città vecchia, patrimonio dell’umanità, ha tradizioni millenarie. La città abitata più antica del Kenya, sembra una zona quasi ferma nel tempo. Lo stile e la struttura della città sono cambiati pochissimo durante i secoli. Le strade strette e tortuose permettono il passaggio solamente a pedoni e asini. Non ci sono auto sull’isola, si può circolare solo a piedi o in bicicletta, l'unica auto è quella della polizia, l’asino ed il dhow (barche tipiche del luogo) rimangono i principali mezzi di trasporto. A Lamu ci sono molti luoghi interessanti da vedere, l’architettura delle case e dei palazzi è senza eguali. La maggior parte dei palazzi sono stati costruiti durante il 18° secolo con materiali locali quali mattoni di corallo per i muri, pavimenti di legno sostenuti da pali di mangrovia, tetti di makuti e persiane finemente intarsiate alle finestre.
L’isola è incantevole con dune di sabbia e lunghe spiagge, dove piccoli villaggi s’insediano tra piantagioni di cocco e mango, ma la vera attrazione di Lamu è la vecchia città caratterizzata dalla presenza di storici edifici, intervallati da moschee e vie molto strette, edificate con colori chiari, dall’aspetto molto lineare e pulito. Ancora più incontaminate di Lamu sono le isolette dell’arcipelago: Manda, Pate, Kiwayu, dove oltre alle rovine dei villaggi tradizionali vi sono delle splendide spiagge e alcune straordinarie formazioni coralline.
Una curiosità di Lamu è il Donkey Sanctuary (Santuario dell'asino).